Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica

COSTELLAZIONI E STELLE FISSE IN ASTROLOGIA

 

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Riporto qui di seguito l’introduzione del secondo volume dell’opera “Le immagini celesti: monomeri, decani, costellazioni e stelle fisse”. 

 

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INTRODUZIONE AL SECONDO VOLUME: COSTELLAZIONI E STELLE FISSE

 

Le cosiddette stelle fisse sembrano immobili ognuna rispetto all'altra, come se fossero idealmente incollate o fissate sulla volta celeste: questa le trascina con sè nel suo moto di rotazione, generando il fenomeno del loro sorgere e del loro tramontare. Proprio per questa loro apparente fissità le stelle e le costellazioni sono sempre state viste come rappresentative di un livello superiore rispetto ai pianeti e rappresentano stati di coscienza della Mente Divina. Sono esse che dirigono i grandi ritmi della storia umana, in quanto rappresentano la prima manifestazione dell’impulso divino originario che si traduce in quelle che Platone chiama Idee. Le Idee platoniche rappresentate da stelle e costellazioni trovano poi la loro manifestazione più concreta passando per il livello intermedio dei pianeti.

L’astrologia moderna attribuisce ben poca importanza alle Stelle Fisse, e ancor meno alle Costellazioni. L’astrologia antica ha invece fatto ampio uso delle Stelle Fisse, ma non altrettanto si può dire per le Costellazioni.

Uno degli scopi di questo libro è proprio quello di approfondire queste ricerche riportando l’attenzione degli astrologi (e dei magisti) anche sulle costellazioni. E’ proprio per questo motivo che in appendice ho riportato un elenco di più di 700 stelle fisse ordinate per longitudine. E nel primo volume trovate anche elenchi delle stesse stelle sia per declinazione che per ordine alfabetico[1]. Per motivi di spazio – cioè per non rendere questo secondo libro troppo voluminoso – ho dovuto inserire questi altri elenchi nel primo libro. Del resto, ad eccezione forse del terzo volume che è dedicato soprattutto agli studiosi e praticanti di Magia astrologica e di Alchimia, questa trilogia[2] è stata concepita come un unicum, un’opera unitaria che si propone di approfondire lo studio delle immagini celesti, le quali non sono il frutto della fantasia di uomini primitivi, ma al contrario scaturiscono dalla cosiddetta “Immaginazione Creatrice”, che è una delle più alte facoltà dell’animo umano.

 

In quest’opera la natura e l’influsso delle costellazioni e delle singole stelle sono descritti partendo dalle indicazioni dei classici, ma sono riportate anche le opinioni di alcuni moderni, così da fornire al lettore un quadro completo. Quindi si va da Tolomeo a Manilio a Firmico Materno passando anche per altri autori antichi e moderni, tra i quali il manoscritto dell’Anonimo del 379, Vivian Robson, Elsbeth Ebertin, George Noonan, Eric Morse, Bernadette Brady.

Proprio per questo motivo si tratta forse dell’opera più completa scritta finora sull’argomento. Lo scopo è infatti quello di condensare tutte queste fonti in un unico volume risparmiando così al lettore la non sempre agevole consultazione diretta di tutti questi libri, molti dei quali non sono neanche tradotti in italiano.

Nella prima parte di quest’opera si descriveranno le costellazioni e le stelle fisse, con particolare riferimento alla loro natura, classificazione e uso in astrologia, esaminando in dettaglio i vari modi in cui esse possono essere usate in qualsiasi carta astrologica.

Nella seconda parte si esamineranno ad una ad una le costellazioni zodiacali. Il capitolo relativo ad ogni costellazione si compone delle seguenti voci: posizione celeste (così da fornire al lettore anche una guida per la loro individuazione nel cielo e favorire così l’osservazione diretta), confini, transito al meridiano, gradi ascensionali, mitologia, stelle principali (esaminate a loro volta ad una ad una in relazione alla sua natura, all’influsso e a dati astronomici quali longitudine, latitudine, ascensione retta, declinazione, date delle principali fasi eliache).

Alla voce “gradi ascensionali” sono indicate le porzioni di zodiaco con cui la costellazione sorge, cioè quelli con cui ogni giorno inizia e finisce la sua levata all’orizzonte orientale.

Nella terza parte si esamineranno ad una ad una tutte le costellazioni extrazodiacali con le stesse modalità.

Inoltre, aiutandomi con il software astrologico di astro.com, ho creato un elenco delle stelle che sorgono, culminano, tramontano e anticulminano con i vari gradi zodiacali che trovate nella pagine finali del libro. Si tratta di un elenco utilissimo soprattutto a chi pratica l’astrologia elettiva, perché in tal modo si può velocemente verificare quale grado zodiacale occorre mettere all’Asc per avere l’angolarità di una o più stelle fisse…le quali, com’è noto, sono molto importanti anche in astrologia elettiva, specialmente per le elezioni relative a cose destinate a durare a lungo nel tempo. I calcoli sono stati effettuati per la latitudine di Roma, ma con pochi aggiustamenti possono essere adattati anche alle altre località italiane con l’uso di un software come quello di astro.com. Si tratta in altre parole della lista dei paranatellonta validi ai nostri giorni.

 

Ecco un esempio:

 

ASC TRA 1° E 2° ARIETE.

All’Asc: Gorgona tertia e Gorgona quarta (Perseo)

Al Mc: Alnasl (freccia dell’Arciere), Etamin (occhio destro del Drago), Sinistra (mano destra di Ofiuco), Rukbalgethi Genubi (Ercole)

Al Disc: Zavijava, Maculosa, Hilasmus

Al Fc: Betelgeuse, Menkalinan, Bogardus, Prijipati, Batentaban Borealis

 

ASC TRA 5° E 6° ARIETE

Al Mc: Kaus Australis (arco dell’Arciere o Sagittario), Alnasl (freccia dell’Arciere), Polis (arco dell’Arciere), Sephdar (Sagittario)

Al Disc: Thusia (Lupo), Chertan (Leone), Zaniah (braccio sinistro della Vergine), Maculosa (Lince).

Al Fc: Canopus, Menkalinan, Propus, Furud, Betelgeuse

 

ASC 11° ARIETE

Al Mc: Kaus Australis (arco dell’Arciere o Sagittario), Kaus Borealis (arco dell’Arciere o Sagittario), Vega (Lira di Orfeo), Kaus Meridionalis

Al Disc: Zosma (dorso del Leone, vicino alla coda), Sataghni, Zaniah

Al Fc: Alhena, Tejat, Murzim, Furud, Ghusn al Zaitun

 

 

Come sempre in astrologia, anche per le stelle fisse la prima cosa da fare è verificare se in una certa carta astrologica c’è una certa insistenza su una o più stelle e costellazioni: è soltanto dall’accumulo o ripetizione di certi fattori che possono scaturire eventi di una certa rilevanza. Se per esempio Perseo sorge all’Asc e vi sono anche uno o più pianeti importanti congiunti a stelle di Perseo, ne possiamo desumere che i significati archetipali della costellazione assumeranno una certa importanza nella vita di questa persona (se si tratta di un tema natale). Se invece si tratta di un evento, è probabile che le sue caratteristiche e/o i protagonisti richiamino per alcuni aspetti i significati letterali o archetipali di Perseo e della sua impresa. Ricordate che sono rilevanti non soltanto le congiunzioni tra un pianeta e una Stella Fissa, ma anche paralleli e antiparalleli di declinazione. Considerazioni simili possono essere fatte anche per le elezioni relative a riti magici, come vedremo meglio in un futuro terzo volume di quest’opera, che sarà dedicato all’uso magico di stelle e costellazioni.

 

Inoltre, come vedremo meglio tra un po’, ciascuna costellazione (specialmente quelle più grandi) può essere suddivisa in zone che, corrispondendo alle varie parti della figura celeste, possono essere caratterizzate da un influsso specifico (che comunque non annulla quello generale della costellazione). Quindi l’astrologo dovrebbe tener conto anche delle parti della costellazione che sono angolari o alle quali appartengono le Stelle Fisse che sono congiunte o in parallelo di declinazione con i pianeti. Questi sub-influssi non possono essere tipizzati in spiegazioni schematiche, ma devono essere intuiti tenendo conto del fatto che, come sempre, talora essi si manifesteranno in forma “letterale”, talaltra in forma puramente simbolica. Per esempio la cosiddetta “freccia del Sagittario” potrebbe rappresentare una vera e propria arma, ma potrebbe anche essere qualcosa di molto più astratto, come per esempio l’aspirazione dell’anima a “staccarsi da terra” e a prendere il volo verso l’ignoto o l’Infinito, la quale a sua volta potrebbe manifestarsi in molte forme diverse, alcune delle quali ben poco hanno a che fare con i significati letterali del Sagittario e delle sue frecce. Oppure potrebbe rappresentare la capacità di centrare i propri obiettivi e perseguirli con energia e determinazione.

Dunque l’interprete deve abbandonare le vecchie forme del ragionamento razionale al quale è stato abituato dalla nostra cultura e ritrovare le forme del ragionamento analogico, che era la vera modalità conoscitiva dell’uomo antico, cioè dell’uomo che ha creato questi miti e ha “riconosciuto” nel cielo queste figure. In altre parole, per comprendere in pieno i profondi messaggi che si nascondono dietro le Costellazioni, occorre ritrovare in sé la forma mentis di quegli iniziati che individuarono queste figure nei cieli. Nella filosofia platonica “conoscere” significa “ricordare” ciò che l’anima in realtà ha già conosciuto quando era nel Mondo Noetico dal quale proviene: l’atto conoscitivo, quindi, non consiste nell’introdurre qualcosa di nuovo nella nostra coscienza, ma soltanto nel portare alla luce un “ricordo”. È questa l’anamnesi platonica. Questo processo ha avuto luogo anche nell’individuazione di queste Immagini Celesti: esse sembrano arbitrarie, il frutto della fantasia di uomini primitivi, mentre in realtà, come ogni astrologo può constatare, corrispondono a reali influssi che riguardano anche e soprattutto le corrispondenze terrestri di questa immagini: il Cane Maggiore ha significato (anche) sui cani, la Nave di Argo sulle navi, le costellazioni con immagini di volatili sugli uccelli, e così via…

  

Quest’opera è dunque stata scritta con il fine e l’auspicio di rilanciare l’uso delle costellazioni e delle stelle fisse in astrologia, cosa che peraltro sarebbe in linea con il crescente interesse che l’astrologia classica sta riscuotendo anche nel nostro paese.

Resta il fatto che la previsione astrologica non è una cosa semplice: segni, stelle, costellazioni e decani associano e sovrappongono i loro influssi in una maniera non facile da discernere per la mente umana. Ecco come Manilio descrive questa mescolanza:

 

Ma nulla ha in sé vigore assoluto: associano tutti

Le forze con determinati segni con paritaria ripartizione

E come reciproci ospiti stabiliscono relazioni nel cosmo

E concedono ad altri segni, da trattenerle, porzioni di sé.

Questo il frazionamento che la greca nazione ha detto per “decani”.

Il nome è stato imposto dal numero, perché le costellazioni formate

Da trenta gradi ciascuna procedono divise in tre parti,

e dieci gradi assegnano ai segni che si congiungono loro,

e di volta in volta da tre segni ciascuna costellazione è abitata.

Così resta la Natura chiusa in una cinta di tenebre profonde,

e il vero è recondito e dentro un folto groviglio;

né breve ne è l’esperienza, né gradisce scorciatoie il cielo,

ma l’una parte dei segni è opposta all’altra e inganna

e mentisce le proprie influenze e copre i suoi nomi.

………………………………………………………………

 

Poi, dopo aver elencato i segni che governano ciascuno dei 36 decani, Manilio torna sull’argomento:

 

Più in profondità va spinto l’acume dello spirito indagatore

E un segno nell’altro va caercato e seguìtane l’unione

Delle energie……………………………………………………

La realtà è che si uniscono segni fondati su elementi plurimi

E che in proprio nome emanano leggi differenti.

Né soltanto l’Ariete le lane, né il Toro gli aratri,

né i Gemelli le Muse, né il Cancro il commercio avranno cari

………………………………………………………

Ma si associano le costellazioni in una mistura di diversi influssi.

 

Né potrebbe essere altrimenti, perché: “La meta della tua ricerca è Dio: il cielo tenti di scalare, e di conoscere il meccanismo del fato, ti in base a leggi fatali generato…”.

In ogni modo nella prima parte di quest’opera si cerca di spiegare anche il modo in cui avviene in concreto questa mescolanza degli influssi celesti, sempre partendo dalle indicazioni di Manilio.

Dopo il primo volume dedicato ai decani e ai monomeri e questo secondo sulle stelle e le costellazioni, dovrebbe seguirne un terzo dedicato alla Magia Stellare, cioè all’uso di stelle fisse e costellazioni nelle pratiche magiche e alchemiche. Ma si tratta di un libro che a tutt’oggi è ancora da scrivere.

Per il momento auguro a tutti una piacevole e proficua lettura.

 

IIl libro può essere acquistato qu

 

 

[1] G. Albano: “Le immagini celesti in astrologia: decani, monomeri, stelle fisse e costellazioni”, vol. I.

[2] Il terzo volume è ancora da scrivere e tratterà della Magia Stellare

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