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TECNICHE DELLA TEURGIA ANTICA: il rito di Iniziazione dei PMG
Recentemente ho inaugurato un Corso di Magia pratica e Hoodoo, ma il libro/dispensa che invio ai frequentanti contiene in realtà una non meno interessante seconda parte che verte su tutte le principali tecniche teurgiche in uso nelle pratiche magiche degli antichi egizi e dei greci. Come tutte le mie opere, anche questa ha un taglio pratico: i libri di erudizione su questi argomenti abbondano, ma chi vuole passare dalla teoria alla pratica difficilmente trova un libro che spiega in concreto come operare. È esattamente quel che ho cercato di fare io in questa sorta di volume "due in uno”. Qui potete leggere l’indice completo del volume.
Ecco qui per esempio un estratto relativo al Rito di Iniziazione dei Papiri Magici Greci:
Il Rituale di iniziazione dei Papiri Magici greci
Secondo il sistema dei PMG per diventare capaci di evocare spiriti e Dei e ottenere da essi informazioni occorre completare l’iniziazione rituale che conferisce la necessaria autorità spirituale.
Lo si fa invocando l’energia magica di Tifone che incarna la soggiacente forza che guida il cosmo e che si trova dietro la narrativa cosmica della divinità solare e del dio ucciso e rinato. Tifone sarebbe dunque colui che porta lo scettro della più alta autorità e il Dio degli Dei: è la sbrigliata forza caotica del cosmo nella forma della divinità primordiale. Invocare questo potere significa appellarsi alla Forza capace di alterare l’ordine universale e di distruggere i confini tra il nostro mondo e quello degli Dèi e dei defunti.
Secondo i PMG per effetto di questa iniziazione l’operatore acquisirà una natura e una serie di poteri simili a quelli degli Dei. E tutto questo avviene tramite una simbolica morte e rinascita in cui ci si identifica con Osiride (negli abiti rituali) e con Set (nelle parole dell’invocazione).
Ecco il Rituale.
Innanzitutto bisogna instaurare un legame con Helios. Secondo I PMG bisogna operare a tal fine nel terzo giorno del mese al sorgere del Sole. Con questa espressione ci si riferisce al terzo giorno di Luna crescente.
Bisogna recarsi nella parte più alta della casa e spargere sul pavimento un lenzuolo di lino bianco che deve servire come simbolico lenzuolo funebre. Occorre anche una benda nera e una corona di edera, da deporre sopra il lenzuolo. Queste tre cose sono simboli del viaggio iniziatico dell’eroe solare e dei Misteri della vita. Avete inoltre bisogno di franchincenso, che è la sostanza da bruciare durante il rito. Il testo invita anche a fare tutto questo con un mistagogo.
Riguardo alla parte più alta della casa, ci di riferisce al tetto. Chi vive in un normale appartamento dovrebbe a mio giudizio operare all’aperto. Quel che conta comunque è che il Sole sia ben visibile durante il rito. Se si opera al chiuso, è necessario che il Sole sia visibile durante il rito, e poiché esso si svolge durante la culminazione del Sole occorre una stanza esposta a sud.
Trascorrete la mattinata in meditazione e contemplazione del simbolismo del rituale che state per celebrare.
Tornate sul luogo del rito alla culminazione del Sole. Denudatevi, indossate la corona di edera, stendetevi a terra e avvolgete il vostro corpo con il lenzuolo di lino. Legate la benda sugli occhi e incrociate le braccia sul petto assumendo la postura di una mummia egiziana. Il tessuto di lino dovrebbe aderire strettamente al vostro corpo. La testa dev’essere rivolta a nord e i piedi a sud, così da trovarvi di fronte al Sole che si approssima alla colminazione.
Centratevi nell’oscurità, e quando siete pronti recitate tre volte questa invocazione:
Potente Tifone, portatore dello scettro di ogni potere e sovrano, dio degli dèi; Signore
ABERAMENThOOULERthEXANAXEThRELUOOThNEMAREBA
Disturbatore della tenebra, Portatore di tuono, scatenatore di tempeste, lampeggiante nella notte! Tu sei colui che ha esalato il freddo e il caldo, scuotitore di pietre, rompitore di muri, scatenatore di terremoti, bollitore delle acque. Tu sei colui che incita le profondità al moto,
IOERBET AU TAUI MENI
Io sono colui che ha cercato in tutto il mondo per trovare il grande Osiride, che ti ha portato legato. Io sono colui che con te si è alleato con gli Dei. Sono colui che ha chiuso la doppia porta del Cielo e ha messo a dormire il serpente non visto che ai bordi del tuo regno ha fermato il mare, i ruscelli e i fiumi scorrenti.
Ma, come tuo soldato, sono stato sconfitto dagli Dei e buttato a faccia in giù a causa della vana ira. Risvegliami, ti prego, ti imploro, amico; non lasciarmi buttato a terra, o Signore degli Dei:
AEMINAEBARÔThERREThÔRABEANIMEA
Riempimi di potere, ti prego, concedimi questa grazia, fa che ogni volta che invoco uno di questi Dei essi vengano rapidamente a appaiano visibilmente davanti a me.
NAINE BASANAPTATOU EAPTOU MÊNÔPhAESMÊ PAPTOU MÊNÔPh ·
AESIMÊ · TRAUAPTI · PEUChRÊ · TRAUARA · PTOUMÊPH · MOURAI · ANChOUChAPhAPTA ·
MOURSA · ARAMEI · IAÔ · AThThARAUI MÊNOKER · BORO PTOUMÊTh · A TAUI MÊNI CHARChARA ·
PTOUMAU · LALAPsA · TRAUI TRAUEPsE MAMÔ PHORTOUChA ·
AEÊIO IOY OÊÔA · EAI AEÊI Ô IAÔ AÊI AI IAÔ
“opo aver detto questo tre volte, ci sarà questo segno di incontro divino, ma l’operatore, munito di questa arma magica, non deve allarmarsi. Un falco marino atterrerà e ti colpirà sul corpo con le sue ali, e con questo vuole invitarti ad alzarti. Non è detto che apparirà proprio un falco, ma comunque ad un certo punto saremo in qualche modo invitati ad alzarci. A questo punto ci libereremo sia del lenzuolo di lino che della benda, ci vestiremo di abiti bianchi e bruceremo franchincenso rivolti verso il Sole mentre pronunceremo queste parole:
“Io sono stato attaccato alla tua forma santa. Mi è stato dato potere tramite il tuo santo nome. Ho acquisito la tua emanazione dei beni, Signore, dio degli dei, maestro, demone.
ANThThOUIN THOUThOUI TAUANTI LAÔ APTATÔ”
Dopo averlo fatto, l’operatore ritorna come signore di una natura divina che si realizza tramite questo incontro divino.
Ecco dunque i tre elementi che formano la struttura simbolica del rituale: 1) la morte metaforica rappresentata dalla sepoltura, 2) il viaggio spirituale nell'oscurità della benda 3) la corona di edera del dio vivente rinato. Insieme si echeggia le narrazioni mitiche dell'eroe solare e la letteratura canonica del dio vivo, morente e risorto.
In pratica, questa è la prova che il praticante deve superare per essere avviato nel mondo dello spirito e ottenere l'autorità spirituale necessaria per chiamare gli Dei e i morti come promette questo papiro. È analogo a un viaggio sciamanico nel regno spirituale per ottenere il contatto iniziale con una guida spirituale. Solo con e attraverso questa conoscenza iniziale e la connessione con lo spirito si può ottenere il potere necessario per eseguire veri atti di magia, che si tratti di guarigione, di divinazione o di evocazione.
Questo incantesimo è destinato ad allineare il praticante a Set come entrambi uccisori di Osiride e protettori della barca del sole.
È interessante notare che i maghi greco-egiziani non respingevano le divinità del caos e dell'oscurità. Al contrario, essi operavano con esse per potenziare la loro magia. Basti pensare agli incantesimi del PMG che invocano Typhon, Set e la forma sincretica Typhon-Set non come controparte demonizzata di divinità buone e ordinate, ma come fonte di potere enorme che il mago deve dirigere e canalizzare.
Nelle antiche tradizioni magiche vi è dunque un desiderio di conoscere tutte le forze della natura al di fuori di qualsiasi implicazione morale tipica delle religioni ufficiali. Di conseguenza tutte le forze della natura, comprese quelle viste dalle masse non iniziate come “cattive”, devono diventare parte dell'arsenale del mago. L'iniziato non si allinea solo alla divinità solare, ma anche alle energie primordiali dell'intera narrazione cosmica.