Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica

MONOMERI DEL CALENDARIO TEBAICO E DECANI IN ASTROLOGIA

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Riporto qui di seguito l’introduzione del primo volume dell’opera “Le immagini celesti: monomeri, decani, costellazioni e stelle fisse”. Il libro può essere acquistato qui  Per l’indice dei due volumi e una presentazione più generale cliccate qui.

                                       

INTRODUZIONE AL PRIMO VOLUME: MONOMERI E DECANI

 

Questo è il primo volume di una trilogia dedicata alle cosidette “immagini celesti”. Mentre il secondo volume è dedicato al normale uso astrologico delle costellazioni e delle stelle fisse, in questo primo libro il focus è prevalentemente esoterico ed alchemico, e si tratterà soprattutto dell’uso dei monomeri, decani, stelle fisse e costellazioni nell’interpretazione dei vari tipi di carte astrologiche da questo punto di vista superiore, senza tuttavia trascurare anche il loro valore per la decifrazione e spiegazione degli eventi concreti. Quanto al terzo volume, sarà pubblicato solo tra qualche anno e riguarderà l’uso magico di stelle e costellazioni.

L’Alchimia è il percorso di trasformazione iniziatica che mira a trasformare l’uomo inteso come aggregato psico-biologico in quello che San Paolo definisce “Corpo di Gloria”, cioè in un essere capace di vivere consapevolmente sul piano divino. È interessante notare che ciò che viene abolito nel processo alchemico non è l’individualità, ma soltanto la maschera della personalità con cui di solito siamo identificati[1].

Nelle prime pagine di questo libro parleremo dunque delle varie fasi del processo alchemico da un punto di vista pratico-operativo.

Subito dopo entreremo nel vivo della trattazione occupandoci delle immagini celesti che già gli antichi iniziati individuarono nel Cielo. Ecco cosa dice a questo riguardo Marsilio Ficino: “Secondo infatti i più antichi platonici dalle sue ragioni l’Anima del Mondo ha costruito accanto alle stelle figure e parti di figure tali che sono esse stesse figure di un certo tipo, conferendo anche determinate proprietà a ciascuna di esse. Inoltre nelle stelle – nelle loro figure, parti e proprietà – sono contenute tutte le specie di cose che si trovano nel mondo inferiore e le loro proprietà. L’Anima del Mondo ha in tal modo composto 48 figure universali: 12 nello zodiaco e 35 fuori di esso1. Parimenti ha posto altre 36 figure nello zodiaco, che corrispondono al numero dei suoi volti o decani. Ha sistemato poi nello zodiaco altre 360 figure che corrispondono al numero dei suoi gradi – poiché in ciascun grado sono presenti molte stelle da cui si formano immagini. Allo stesso modo l’Anima del Mondo ha diviso le immagini che si trovano al di fuori dello zodiaco in molte figure secondo il numero dei volti e dei gradi zodiacali…”[2].

Queste immagini non sono il frutto della fantasia di uomini primitivi, ma al contrario scaturiscono dalla cosiddetta “Immaginazione Creatrice”, che è una delle più alte facoltà dell’animo umano. Lo scopo di quest’opera è proprio quello di esporre la tecnica per interpretare queste immagini celesti, in particolare quelle associate a monomeri, decani, stelle fisse e costellazioni. Tutte queste immagini saranno da noi esaminate come simboli delle varie fasi e processi della Grande Opera alchemica.

Si esordirà parlando dei monomeri, che sono immagini legate a ciascuno dei 360 gradi dello Zodiaco. In tal modo a ciascun grado è associato un significato simbolico desumibile dall’immagine. Oggi esistono varie serie di queste immagini, ma l’unica che deve interessarci è la più antica, quella cioè che oggi prende il nome di Calendario Tebaico.

Si proseguirà illustrando queste tecniche interpretative in relazione ai decani, i quali nel Corpus Hermeticum sono presentati come trentasei Numi che sovrintendono all’Ordine cosmico, e in quanto tali si trovano al di sopra dei sette pianeti, esercitando il loro influsso anche su di essi.

E infine si passerà ad esaminare queste tecniche in riferimento alle Costellazioni e alle Stelle Fisse. I moderni tendono ad interpretare in senso psicologico anche i miti relativi alle costellazioni, ma in realtà essi sono nati in epoche in cui la psicologia non esisteva affatto. Quindi la chiave che noi useremo per intendere il significato originario dei miti è ancora una volta l’Alchimia, cioè l’Ars Regia che si propone di trasformare l’essere umano in un essere “più che umano”. Tutti i miti dovrebbero essere interpretati come simboli del processo alchemico e dei suoi vari aspetti, a cominciare dal più classico degli archetipi mitologici, cioè quello del Viaggio dell’Eroe. A tal fine nell’interpretazione delle carte astrologiche si useranno non soltanto l’angolarità delle stelle, i paran e la loro congiunzione o parallelo di declinazione con i pianeti, ma anche si farà anche riferimento ad un fattore per nulla considerato dagli astrologi, cioè l’ingresso di un pianeta in una costellazione e gli eventi di chiaro e forte significato simbolico che si accompagnano ad esso.

Questa interpretazione alchemica sarà da noi svolta sia in riferimento ai temi natali degli individui, sia in riferimento a carte di rilevanza collettiva, cioè quelle studiate dall’astrologia mondiale, come per esempio le carte erette per il verificarsi di un certo evento, oppure quelle di un’eclissi o di una certa congiunzione planetaria.

Si vedrà come ciascuna di queste carte mette di solito in particolare evidenza uno o più particolari momenti o aspetti del processo alchemico. Sia ben chiaro che se si tratta di un tema natale, la persona vivrà questi simboli anche se si tratta di un non-iniziato, ma in questo caso la cosa avverrà a livello inconsapevole, manifestandosi in esperienze che apparentemente nulla hanno a che fare con l’Alchimia. L’iniziato invece potrà viverle in maniera consapevole, e in questo caso la sfida consiste nell’imparare ad usarle per proseguire nel Cammino, perché il rischio sta nel trasformare l’intera vita in un’ossessiva ripetizione degli schemi ad esse corrispondenti.

 

Seguendo Giordano Bruno si vedrà come le immagini celesti sono in realtà soltanto “Ombre” delle Idee, le quali esistono nell’Iperuranio, e non possono essere direttamente conosciute in se stesse dalla mente umana. Un uomo che riuscisse in tale apprensione “diretta” non sarebbe più un uomo, ma un Dio, visto che l’Iperuranio è il mondo degli Dei. Esiste però un livello “intermedio” tra il mondo noetico e quello sensibile, ed è tramite esso che la mente umana può ascendere fino alle Idee. Questo livello intermedio è rappresentato dalle Anime Celesti, e dagli astri che ne rappresentano la manifestazione nel mondo sensibile. Ciò significa che i simboli dell’astrologia sono in grado di fare da “ponte” tra l’una e l’altra dimensione. Tra tutte le immagini simboliche accessibili alla mente umana quelle astrologiche sono le più vicine agli Archetipi, quindi sono quelle che il Mago potrà usare per risalire lungo la Catena dell’Essere, così da potere risalire dalla confusa molteplicità delle cose all’Unità che si nasconde dietro il mondo manifesto.

Bruno fa uso anche di figure e schemi geometrici. In particolare nel De Umbris Idearum fa uso di una serie di immagini simboliche tratte per lo più dalla Filosofia Occulta di Cornelio Agrippa. Si tratta dei trentasei decani dello Zodiaco, di immagini planetarie (sette per ciascun pianeta), delle immagini delle dimore lunari (28 in tutto), di trentasei immagini legate ad un’altra suddivisione dello Zodiaco, di un’immagine del Nodo Lunare nord, detto anche Testa del Drago.

È tramite queste immagini simboliche che l’Anima del Mondo crea l’universo sensibile: “Le Anime Celesti non sono soltanto intellettive, ma sono dotate anche di immaginazione: citando quasi alla lettera Corbin, possiamo affermare che esse immaginano, immaginano l’intero, immenso mondo dell’immaginabile, creando così l’universo del simbolo, il quale esiste proprio in virtù delle Anime Celesti. Corbin tuttavia fa giustamente notare che le loro immaginazioni sono diverse da quelle umane: a differenza dell’immaginazione umana che dipende dalla conoscenza sensibile e quindi non sempre è vera, l’Immaginazione delle Anime Celesti è sempre vera. Il processo teofanico qui descritto attua quindi un progressivo passaggio dal mondo della Realtà a quello della figura o Metafora. Ecco dunque che l’anima per liberarsi deve imparare a trasmutare il mondo in simboli”[3].

Le Anime Celesti (o, se preferite, l’Anima del Mondo) possono essere considerate come ermeneuti del Silenzio Divino, nel senso che traducono prima in simboli, e poi in forme sensibili, ciò che leggono nella Mente Divina.

L’interpretazione alchemica delle immagini celesti proposta in questo saggio si basa sul fatto che i processi alchemici non sono un’invenzione di uomini strambi che da secoli si affannano intorno a storte ed alambicchi: questi uomini in realtà non hanno fatto altro che osservare ciò che accade nell’Universo, in quanto la stessa creazione del mondo (che non è avvenuta una volta per tutte, ma avviene ad ogni istante sotto i nostri occhi) è a sua volta una manifestazione dei processi descritti dall’Alchimia. E per il principio di analogia universale le caratteristiche di questo processo e delle sue varie fasi si manifestano a tutti i livelli della Vita, compresa ovviamente la nostra stessa vita sia materiale che spirituale. Quindi anche chi non ha una particolare propensione per la pratica alchemica farebbe bene a studiare comunque l’Alchimia, se vuole capire cosa si nasconde dietro l’apparente casualità e insensatezza dei fenomeni e del loro succedersi.

Se il processo alchemico descrive i vari aspetti del duplice processo tramite cui il Divino si manifesta nel mondo sensibile e torna poi in Se Stesso, tutti gli Archetipi devono essere interpretati alla luce di questo processo cosmico, in quanto rappresentano a loro volta manifestazioni dei vari aspetti e fasi di questo processo. Tutto insomma ci parla delle varie vicende dello spirito dell’uomo che aspira a liberarsi dall’illusione della dualità e del mondo fenomenico da essa creato per tornare ad essere pura Luce consapevole di se stessa.

Alla fine del volume sono state inserite una serie di tavole che riportano i dati astronomici di più di 700 stelle fisse (quindi non solo di quelle più conosciute e usate). Vi è una tavola che le elenca in ordine alfabetico, un’altra in cui esse sono ordinate per longitudine e una terza in cui il criterio ordinativo è quello della declinazione. Sono poi riportati i confini delle costellazioni secondo due diversi metodi. E infine troverete un elenco delle trentasei immagini dei decani secondo il Picatrix e le 360 immagini dei gradi zodiacali dell’antico Calendario Tebaico.

 

Il libro può essere acquistato qui  Per l’indice dei due volumi e una presentazione più generale cliccate qui.

 

 

[2] Tratto da “Come ricevere vita dal Cielo” di Marsilio Ficino, traduz. Giacomo Albano, disponibile nelle due edizioni Youcanprint e Lulu.

[3] Tratto da G. Albano: “Macrocosmo e Microcosmo in astrologia. Saggi di cosmologia esoterica e astrologia oraria, elettiva, genetliaca e mondiale”, ediz. Lulu e Youcanprint, 2013.

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