Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica
L'AMORE IN ASTROLOGIA ORARIA (pubblicato nel n. 223 della rivista "Sestile"
Recentemente in un gruppo di Astrologia Oraria di Facebook ha avuto luogo un interessante dibattito sull’uso delle ricezioni nelle domande sui sentimenti amorosi. Ovviamente vi è stata la solita contrapposizione tra “tradizionalisti” e “modernisti”. Ho così deciso di scrivere queste righe per tirare le somme e fare un po’ di chiarezza su un argomento così importante.
Sappiamo che John Frawley nel suo manuale di astrologia oraria parla di “ricezioni” in un’accezione diversa da quella tradizionale. Secondo la tradizione astrologica, infatti, può aversi ricezione soltanto se i due pianeti sono tra loro in aspetto, e a ricevere ”l’ospite” è sempre il pianeta che è il dispositore dell’altro. Quindi se la Luna è in Ariete e in trigono con Marte, è Marte a ricevere la Luna nel suo domicilio. E se la domanda verte sull’amore, diremo che è la persona rappresentata da Marte che ama la Luna, e non viceversa.
Frawley invece da un lato prescinde dall’esistenza di un aspetto tra i due pianeti, dall’altro afferma che la persona rappresentata da un certo pianeta ama quella rappresentata dal suo dispositore, cioè dal pianeta che è signore del domicilio o dell’esaltazione del segno in cui si trova. Quindi nell’esempio di cui sopra secondo Frawley sarebbe la Luna ad amare Marte, e non viceversa, e questo anche se i due pianeti non sono in aspetto tra loro.
Sia Frawley che gli autori della tradizione citano anche le dignità minori (triplicità, termini, decano), che però devono essere almeno in numero di due per essere significative. Ma anche in questo caso è da ritenere più forte una ricezione per dignità maggiore.
Sicuramente si è fatto un certo abuso della tecnica di Frawley, la quale – come vedremo più avanti – in alcuni casi dà risultati convincenti, ma a patto che non sia applicata in maniera rigida e meccanica. Per esempio se in una domanda sull’amore vi è all’Asc lo Scorpione e al Disc il Toro, un conto è trovare Venere signora del Disc nella prima casa, nello stesso segno che sorge e a pochi gradi dall’Asc, altro conto è trovarla in Ariete, cioè in un segno non configurato all’Asc, e per giunta non configurata neanche a Marte, rispetto al quale quindi, a dispetto del suo trovarsi in un domicilio di Marte, dimostra una certa estraneità.
Su questo torneremo meglio tra un po’. Prima voglio fare un breve cenno ad alcune delle fonti tradizionali in materia.
Secondo al-Kindi[1] se i significatori sono tra loro in aspetto di sestile o trigono e in mutua ricezione, tra le due persone vi è amore reciproco. A mio giudizio in caso di mutua ricezione possiamo anche prescindere dall’effettiva esistenza di un aspetto nella medietas delle orbite, in quanto può essere sufficiente che i due pianeti siano tra loro in segni configurati per sestile o trigono.
Se invece vi è ricezione semplice, cioè l’uno riceve l’altro ma non è ricevuto dall’altro, secondo al-Kindi i sentimenti non sono reciproci, perché ad amare sarà soltanto la persona rappresentata dal pianeta che riceve l’altro.
Nella sua Christian astrology W. Lilly parlando dell’amore è molto laconico e fa riferimento non alle ricezioni, ma al fatto che i significatori devono osservarsi per sestile o per trigono (cap. LXXXVIII, paragrafo dal titolo “Of love between two”). Si noti che la parola “osservarsi” nell’astrologia tradizionale viene spesso usata in un’accezione ancora più ampia del semplice aspetto, e cioè ogni volta che i due pianeti sono in segni tra loro configurati, a prescindere dall’effettiva sussistenza di un aspetto nella medietas delle orbite.
Se così fosse, sarebbe veramente poco per indicare un sentimento come l’amore. Tuttavia nel corso dell’opera Lilly fa alcuni esempi in cui sembra dare grande rilievo alle ricezioni anche in materia di sentimenti amorosi.
Quindi, tenendo presenti i vari punti della sua opera in cui Lilly tratta queste tematiche, appare molto probabile che lui stesso riconoscesse varie gradazioni dei sentimenti, le quali sono indicate da fattori astrologici via via più forti e significativi: 1) blanda benevolenza non accompagnata da un particolare interesse (se i due significatori sono in segni configurati per sestile o trigono, ma non nell’orbita di un aspetto) 2) amicizia, o comunque buona disposizione (se i due pianeti sono non soltanto in segni configurati per sestile o trigono, ma anche in aspetto senza ricezione) 3) attrazione o amore vero e proprio (pianeti in aspetto con ricezione, laddove ad amare è colui che riceve l’altro); si noti che anche le orbite degli aspetti sono significative, in quanto un aspetto strettissimo può indicare un amore più forte di uno largo, e forse se è perfetto potrebbe perfino indicare una certa reciprocità anche in assenza di mutua ricezione) 4) amore reciproco (mutua ricezione tra pianeti che siano in segni configurati per sestile o trigono, più forte se vi è anche un vero e proprio aspetto).
Nessun dubbio sul fatto che questa sia una tecnica plausibile e conforme alla tradizione.
L’importante è tener presente che l’amore può essere indicato anche in altri modi. Ci sono infatti alcuni casi in cui questa tecnica non è incompatibile con altre. Per esempio se in una domanda sull’amore trovo il significatore della partner o del partner nella prima casa, nello stesso segno che sorge e magari anche a pochi gradi dall’Asc non ci sono dubbi sul fatto che sia un segno positivo. Se poi si tratta di amore, dipendenza, disponibilità erotica o altro lo potrà dire probabilmente meglio il consultante che conosce la situazione concreta.
Non soltanto nelle domande sull’amore, ma in tutti i tipi di domande trovare il significatore della cosa o persona su cui si domanda proprio in prima casa e a pochi gradi dall’Asc è universalmente considerato un ottimo segno. Qui non si tratta solo di “disposizione”, ma anche e soprattutto di collocazione nella casa stessa del consultante.
Altro esempio: le disposizioni alla Frawley possono essere utili quando il significatore del partner, trovandosi a 29° o 0° di un segno sta per cambiare o ha appena cambiato appunto la sua disposizione nei riguardi del consultante. Se per esempio il consultante è Saturno signore dell’Asc e la partner è la Luna che si trova a 0° Ariete, non è sicuramente un buon segno, visto che la Luna è entrata proprio allora nella caduta di Saturno.
Anche questo è un principio generale, quindi non specifico delle carte sull’amore: trovare il significatore della cosa su cui si domanda a 0° dell’esilio o caduta del significatore del consultante è molto più significativo del trovare quello stesso pianeta in un altro grado di quello stesso segno. È come se la carta volesse attirare la nostra attenzione su quel cambiamento e dirci che quella cosa (o persona) ci sfuggirà. Considerazioni simili valgono (ma in positivo) anche nel caso in cui il significatore della cosa o persona su cui si domanda si trova a 0° del domicilio o esaltazione del significatore del consultante (a patto che non abbia moto retrogrado, ovviamente!).
Di entrambi i casi ho molte carte verificate nel mio archivio, di cui alcune anche personali. Spesso indicavano un imminente cambiamento in peggio (o in meglio) che si è puntualmente verificato.
Secondo me almeno questi due casi andrebbero tenuti in conto anche da chi non vuole usare le disposizioni alla Frawley e preferisce seguire queste strade più tradizionali.
Ma che dire della congiunzione? Essa non è citata da Lilly, tuttavia se si tratta di una congiunzione con ricezione non ci sono molti motivi per negare effetti simili a quelli di un trigono o di un sestile. Se invece non vi è ricezione, a mio giudizio sarebbe meglio limitarsi a considerarla solo se è strettissima (massimo 3°, meglio se in applicazione) e purché le ricezioni non indichino il contrario (se per esempio i due pianeti sono congiunti ma ciascuno è nell’esilio o caduta dell’altro, sicuramente non vi è amore).
Colgo l’occasione anche per spendere qualche parola sull’applicazione/separazione. La ricezione tradizionale richiede soltanto la presenza di un aspetto tra due pianeti di cui almeno uno dei due deve trovarsi in una dignità dell’altro. Quindi, a meno che la domanda non verta sul verificarsi di un certo evento, l’aspetto può essere anche separativo. È appunto il caso delle domande che vertono solo sui sentimenti.
Tuttavia un aspetto applicativo resta preferibile anche in questo caso, visto che spesso il consultante che fa queste domande vuole anche sapere se ci sono speranze di unione con la persona amata. In questo caso si tratta di un evento, e un evento può essere indicato soltanto da un aspetto applicativo. Inoltre, anche più in generale, questo avvicinarsi dei significatori è sicuramente qualcosa di positivo, quindi potrebbe comunque indicare una più forte attrazione tra i due. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che esistono varie gradazioni nei sentimenti, le quali possono essere interpretate proprio tramite l’analisi di questi particolari. Basti pensare alle orbite degli aspetti: quanto più sono strette, tanto più forte è l’aspetto.
Ho provato ad applicare entrambi i metodi ad alcune carte orarie verificate e ho avuto la conferma di ciò che in fondo già sospettavo, e cioè che tecniche diverse possono portare a risultati molto simili. Questo è tanto più vero nella domande sull’amore, nelle quali di solito vi è per ciascuna persona più di un significatore: signore dell’Asc, signore del Disc, Luna, Sole (per l’uomo) e Venere (per la donna). È chiaro quindi che occorre spesso ponderare i vari indizi per ottenere una sintesi, visto che raramente tutti questi fattori indicano in maniera univoca lo stesso sentimento. In linea generale, per esempio, possiamo ritenere che il signore dell’Asc come significatore del consultante sia più importante della Luna, quindi in caso di contrasto tra quanto indicato dalle ricezioni/disposizioni relative ai due possiamo dare una certa prevalenza a quelle che riguardano il signore dell’Asc.
Ecco un esempio. Questa carta è stata eretta per rispondere alla domanda di una ragazza che occasionalmente incontrava nelle sue passeggiate un ragazzo che le piaceva abbastanza e con il quale scambiava qualche parola. Non lo amava, ma era comunque curiosa di sapere se anche lei piaceva a lui.
[1] Si tratta dell’opera tradotta in inglese con il titolo “The Forty Chapters”, alcuni estratti della quale sono riportati nel “The Book of the Nine Judges” di Ben Dykes, Cazimi Press, 2011.
Per ricevere informazioni su nuovi libri, corsi, articoli, convegni e altro, iscrivetevi alla newsletter.
Lei è rappresentata da Venere e dalla Luna, lui da Marte e dal Sole. Proviamo prima ad applicare la tecnica tradizionale di al-Kindi, alla quale si rifà anche William Lilly. Tra Venere e Marte vi è un sestile separativo, ma Marte non riceve Venere, la quale anzi si trova nell’esilio di Marte. Quanto a Marte, è nel decano di Venere[1], e questo indica il moderato sentimento di attrazione provato dalla ragazza. Si direbbe dunque che in virtù del sestile vi sia una certa simpatia, ma non possiamo parlare di passione, amore o simili. Quanto ai rapporti Luna-Marte, i due pianeti sono in segni configurati per trigono, ma senza aspetto, quindi dal punto di vista di Lilly non ha senso neanche considerare le ricezioni.
Resta da considerare il Sole. La Luna e il Sole sono in aspetto di quadratura, e il Sole e Venere non si configurano.
Usando quindi la tecnica di al-Kindi e di Lilly, si direbbe che non vi sia niente di molto significativo da parte di lui, tutt’al più una buona disposizione, o comunque un sentimento di simpatia e amicizia.
Proviamo ora ad applicare la tecnica di Frawley. Marte è nella triplicità e decano di Venere, cosa che può appunto indicare i suddetti buoni sentimenti, che però sarebbe azzardato definire di amore o di passione. Marte è nel domicilio della Luna, e questo è un buon segno, anche se –lo ripeto- la Luna è meno significativa del signore dell’Asc come significatore del consultante. In questo caso, poi, non essendo innamorata, la ragazza voleva sapere più che altro se non vi fosse attrazione erotica, e qui il Sole non è in una dignità di Venere.
La conclusione alla quale giungiamo, quindi, non è molto diversa da quella risultante dall’applicazione della tecnica di Lilly.
Faccio però notare anche un particolare che sembra confermare la sensazione della ragazza, secondo la quale se lei fosse stata più audace lui non si sarebbe tirato indietro. La Luna, infatti, dopo un paio di gradi di corsa a vuoto entra in mutua ricezione con Marte applicandosi proprio a Marte. Ma l’aspetto si perfeziona troppo avanti nel nuovo segno, quindi sembra rimandare più a qualcosa che, pur essendo astrattamente possibile, alla fine non si verificherà. E in effetti tra i due non è accaduto nulla, anche perché il caso ha voluto che da mesi non lo incontra più nel corso delle sue passeggiate.
Questo ed altri esempi dimostrano che se le varie tecniche astrologiche sono fondate su una ratio e sono correttamente applicate, possono portare a risultati molto simili anche quando sembrano incompatibili.
[1] Se usiamo il più complesso sistema di triplicità che prevede un governatore diurno, uno notturno e un partecipante, Marte si troverebbe anche nella triplicità di Venere.