Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica
USI MAGICI E PSICOMAGICI DELL'ASTROLOGIA
Si è appena concluso l’Ottavo Congresso Internazionale di Astrologia, svoltosi a Perugia il 2 e 3 luglio e magistralmente organizzato da Meskalila Nunzia Coppola e della sua associazione Jayavidya. La qualità dei relatori e la simpatia e il calore umano di tutti i partecipanti hanno reso questo Convegno un’esperienza indimenticabile…E tanto più in quanto l’onore di ricevere il Jayavidya International Award 2016 è toccato proprio a me. L’altra premiata è stata Margaret Gray, eccellente studiosa inglese. Questa la motivazione del premio: “In recognition of his meritorious services to the cause of research and development of astrology and also of the propagation of astrological culture by the means of his excellent books”. Come dicevo anche Meskalila, pur non essendo particolarmente bramoso di onori mondani, è comunque un piacere ricevere un riconoscimento pubblico, e soprattutto è un incoraggiamento a proseguire nell’attività di studio e di ricerca.
USI MAGICI E PSICOMAGICI DELL’ASTROLOGIA
Introduzione
Recuperare il rapporto tra Astrologia e Magia è stato lo scopo principale del mio lavoro durante questi ultimi anni. Anche il mio tentativo di recuperare e promuovere l’uso dell’Astrologia Elettiva si inserisce in questa direzione di ricerca.
La parentela tra Astrologia e Magia risiede nel pensiero analogico basato sulla Grande Catena dell’Essere: tutto ciò che esiste - dagli Arcangeli alle emozioni, dalle erbe alle pietre, dalle parti del corpo umano ai pianeti - è organizzato in un sistema di corrispondenze verticali e orizzontali. Ma per comprendere come funziona la magia – e in particolare la magia astrologica – è bene partire dalla concezione esposta dal sapiente arabo del IX secolo Al-Kindi nel suo De radiis[1]. Secondo Al-Kindi tutte le cose del mondo si muovono per effetto del moto degli astri, e gli astri agiscono sul mondo tramite i loro raggi luminosi. Ogni stella ha una natura sua propria, e quindi agisce emettendo raggi che trasmettono la sua natura al mondo elementale. I raggi sono quindi un veicolo di trasmissione degli influssi dal mondo “superiore” a quello “inferiore”. L’originalità della teoria risiede nel fatto che secondo Al-Kindi non soltanto le stelle, ma tutte le cose del mondo emettono raggi, ed è proprio tramite i raggi che interagiscono tra loro trasmettendo alle altre la loro natura. Le cose del mondo, infatti, essendo “figlie del Cielo”, emettono anch’esse raggi a imitazione delle stelle, né potrebbe essere altrimenti, se si ammette che esse stesse sono composte dai raggi stellari così come sono rappresentati dalle configurazioni celesti presenti al momento della loro nascita (il cosiddetto “tema natale”). Ma non basta: anche i pensieri e le emozioni umane emettono raggi che possono influenzare altre cose, ed è per questo che sono così importanti nelle operazioni magiche.
In un certo senso quindi Al-Kindi ha anticipato le scoperte della fisica moderna, secondo la quale tutto è energia, e la materia stessa non è altro che una forma più “densa” di energia. In termini moderni potremmo definire questi raggi come “campi magnetici”[2]. L’azione di questi raggi provoca un movimento, che a sua volta si manifesta nei fenomeni quali noi li osserviamo nel mondo sensibile. Appare quindi chiaro che ogni cosa è la risultante di un numero indeterminato di raggi, e in ultima analisi dell’intera Armonia Cosmica. Ogni cosa è legata a tutte le altre da una serie di nessi, di legami la cui conoscenza è di fondamentale importanza per chi voglia imparare ad agire magicamente sulla realtà per produrre determinati cambiamenti. Non a caso Al-Kindi parla anche della Magia, affermando che per produrre un certo effetto sono necessari tre elementi: 1) la volontà 2) la rappresentazione di questa volontà tramite la visualizzazione dello scopo desiderato 3) la fede, o certezza che la cosa desiderata accadrà. Tutto ciò dev’essere però fatto sotto le configurazioni astrologiche più adatte allo scopo perseguito, in modo tale che ai raggi emanati dalla volontà e dalle rappresentazioni mentali dell’operatore si uniscano anche quelli delle stelle. Tenete presente che anche i suoni e le parole proferite durante il rito emanano raggi. Se tutte queste condizioni sono presenti, ecco che nasce e si mette in moto nel mondo astrale una corrente magnetica, che poi in seguito potrà tradursi in concreti eventi sul piano terrestre. L’astrale, infatti, è una sorta di livello intermedio tra il mondo noetico (spirituale) e quello fisico: per potersi dunque manifestare sul piano fisico, le cose devono prima essere create nell’astrale.
La Magia Astrologica si propone appunto di usare e dirigere tutti questi raggi nel modo migliore, cioè per il bene sia terreno che spirituale dell’uomo.
In questa relazione passerò in rassegna i principali strumenti che possono essere usati per attrarre gli influssi celesti desiderati: la raccolta e uso di erbe e composti di erbe e pietre, la musica e il canto, talismani e preghiere planetarie, ma anche le tecniche per attrarre con maggior forza i transiti favorevoli e neutralizzare quelli temuti, nonché per adeguare lo stato psichico e spirituale dell’operatore al fine di ricevere al meglio gli influssi desiderati.
Tutti questi mezzi richiedono più o meno le stesse condizioni astrologiche: l’angolarità del pianeta il cui influsso si vuole attrarre (meglio se si trova all’Asc o al Mc), il quale non dovrebbe essere afflitto né combusto e dovrebbe essere nelle sue dignità essenziali. Di grande importanza è anche la condizione della Luna, che in tutte le operazioni volte al bene (per esempio l’amore, la ricchezza, la salute o il successo) dovrebbe essere crescente in luce, non afflitta né combusta, e possibilmente in applicazione armonica al pianeta. Inoltre dovrebbe essere il giorno e l’ora planetaria dell’astro in questione.
La creazione di composti di erbe e pietre
Da sempre la Magia sia pratica che teurgica fa uso di erbe, pietre ed eventualmente anche animali legati alla Corda del Dio o Archetipo la cui energia si vuole attirare. Se per esempio si tratta del Sole, useremo erbe, pietre ed animali solari, come per esempio la calendula, lo zafferano, il miele biondo, l’eliotropio, l’oro, l’incenso, l’ambra, la cannella, e tra gli animali il falco, il gallo e il leone.
Queste cose possono essere usate singolarmente (per attrarre l’influsso di un singolo pianeta) o in forma di composti, nel caso in cui si voglia attrarre l’influsso combinato di più pianeti. Di tutto questo parla anche Marsilio Ficino nel suo De Vita coelitus comparanda, da me recentemente tradotto in italiano[3]. Tuttavia in questa mia relazione voglio andare un po’ oltre il pensiero di Ficino, soprattutto riguardo a tre aspetti: 1) il filosofo rinascimentale era interessato a questi composti soprattutto per scopi “medici”, cioè per curare malattie del fisico o della psiche, e tra queste ultime in particolare la “melanconia” che colpisce soprattutto gli intellettuali a causa della loro natura saturnina che li porta a stare troppo al chiuso e a passare troppe ore sui libri. Io invece ho provato ad estendere queste tecniche di Magia Verde anche ad altri scopi, sia di magia pratica, sia per la loro capacità di agire anche a livello subliminale operando cambiamenti nello spirito dell’operatore. Per la verità il mio scopo è anche quello di superare la distinzione tra magia pratica e spirituale. Non dimentichiamo che l’alchimista deve imparare a trasformare il materiale nello spirituale e viceversa, e quindi impara ad usare certe cose per provocare cambiamenti relativi ad alcuni aspetti o dimensioni della vita che apparentemente nulla hanno a che fare con esse, in quanto non legati ad esse da rapporti di causa/effetto. L’alchimista, infatti, è colui che sa cogliere questi legami occulti, e può imparare a farlo anche per via sperimentale, cioè per tentativi successivi 2) Ficino non considera i transiti da cui una persona è interessata quando fa uso di certi composti o di altri mezzi per “ricevere vita dal Cielo”; ma l’esperienza dimostra che i loro effetti sono notevolmente maggiori se li si usa quando si è interessati da transiti armonici dei pianeti che governano quelle sostanze 3) l’attribuzione tradizionale di una certa cosa ad un certo pianeta è importante, ma vi sono anche tante altre possibili associazioni che legano tra loro tutte le cose del mondo. Questi nessi sono tali e tanti da non essere tipizzati né tipizzabili, e dunque devono essere scoperti con l’intuito, e soprattutto con l’esperienza personale: non c’è niente di meglio che compiere una serie di prove e verificare gli effetti che certe piante, pietre o talismani producono nella nostra vita.
Per comprendere meglio tutto questo voglio accennare alla teoria della Signatura Rerum di cui parla Paracelso nel suo trattato De Natura rerum. Secondo il grande mago e medico rinascimentale tutte le cose recano un segno che rivela le loro qualità invisibili e i loro poteri. La Natura non crea “nulla di esteriore che non sia annuncio dell’interno”. E’ su questo che si basano anche le arti della fisiognomica, della chiromanzia, della geomanzia e di tante altre pratiche divinatorie. Ma il principio vale anche per tutte le altre cose, come per esempio erbe, fiori, semi, cortecce, radici ecc…Basti pensare che secondo Paracelso il potere che ha l’eufrasia di curare gli occhi è riconoscibile da quelle macchie simili ad occhi che si trovano sulla sua corolla. Allo stesso modo i semi del melograno alleviano i dolori dentali perché hanno la forma di denti. Altre volte – come ci fa notare Giorgio Agamben – “la somiglianza è metaforica: il cardo, irto di spine, lenirà i dolori acuti e pungenti; la syderica, sulle cui foglie si vede l’immagine di un serpente, è un antidoto contro ogni specie di avvelenamento”[4]. Le segnature sono dunque “geroglifici naturali attraverso i quali Dio rivela le virtù medicamentose nascoste nel mondo vegetale”[5].
Ancora una volta il mio consiglio è quello di estendere questo procedimento anche al di là del campo strettamente terapeutico. Divertitevi ad osservare le cose e gli esseri umani al fine di individuarne la segnatura e sperimentate liberamente l’uso delle più varie sostanze per vedere se usandole riuscite a produrre i cambiamenti desiderati, senza dimenticare di raccogliere in un diario magico le vostre osservazioni circa i risultati che otterrete. Vi assicuro che si tratta di un’avventura delle più emozionanti e che scoprirete cose meravigliose. E questo anche perché molte di queste associazioni saranno personali, cioè valide soltanto o soprattutto per voi stessi: la combinazione tra i vostri raggi (o, se preferite, tra il vostro personale magnetismo) e quelli di una certa cosa (che si tratti di un’erba, di una pietra o di un talismano) può far sì che essa abbia su di voi un certo effetto, ma questo non significa che lo avrà anche su persone caratterizzate da una diversa segnatura.
Se volete sviluppare la vostra capacità di riconoscere le segnature e le Idee ad esse sottostanti vi consiglio di studiare i geroglifici egizi. Essi sono il vero Libro di Thot, il Dio della Conoscenza egizio, in quanto sono la migliore rappresentazione simbolica degli Archetipi[6]. Lo sforzo che dovrete fare per risalire ai loro molteplici livelli di significato abituerà la mente a non fissare i concetti in maniera rigida e a collegare le une con le altre cose apparentemente del tutto diverse sulla base di un’Idea di ordine superiore.
Quanto alla segnatura degli esseri umani, ogni persona ha un suo temperamento che la pone sotto l’influsso predominante di un certo pianeta, quindi ha una certa complessione, un certo colore dei capelli e degli occhi, e anche un suo odore inconfondibile…Soffermiamoci per esempio sul colore dei capelli. Quelli biondi sono tipici delle persone solari o venusiane, quelli rossi caratterizzano i tipi marziani, il castano ha affinità con Giove e il nero con Saturno. Allo stesso modo, “i capelli fini appartengono ai mercuriani, mentre i marziani hanno capelli grossi ed ispidi”[7]. Le sfumature intermedie indicano un misto di questi princìpi.
L’individuazione di queste segnature ha una grande importanza anche nella Spagiria, cioè nell’erboristeria alchemica. Gli spagiristi, infatti, ritengono che per curare un certo organo è preferibile scegliere una pianta che appartiene alla stessa “Corda” della persona da curare, quindi per esempio su una persona venusiana un’erba di Venere funzionerà meglio che su una persona saturnina.
Ma questo non vale soltanto per gli usi medici. Le cose magicamente affini a una certa cosa o persona che desiderate attirare possono essere usate come vere e proprie “esche magiche”. Esse potranno essere usate anche nei riti, e se si tratta di erbe potranno essere non soltanto portate addosso in sacchetti di seta o di organza, ma anche frizionate ogni sera sul nostro corpo, in modo tale da attirare “per simpatia” tutto ciò che in natura corrisponde a quella certa Funzione, compresi altri esseri umani. Anche le frequenti fumigazioni sono di aiuto, perché inalare i profumi significa assorbire il Principio da essi veicolato. Il principio è sempre lo stesso: la Magia attrattiva deve avvenire prima dentro di voi, e soltanto in seguito potrà manifestarsi anche in cose o persone del mondo “esterno”.
Per cogliere le segnature dovete abituarvi a “sentire” più che a pensare cerebralmente: in tal modo potrete facilmente associare per analogia a quella certa persona o cosa una o più piante, animali, minerali ecc…Di solito una mistura di erbe è più efficace di una singola erba, e questo perché a formare le varie cose del mondo (uomini compresi) concorrono più funzioni. Va anche detto che ogni erba è spesso governata da più di un pianeta, e quindi può essere usata con particolare efficacia quando deve agire su una persona o cosa che abbia a sua volta le caratteristiche di entrambi i pianeti. Per esempio il gelsomino ha la natura di Venere, ma secondariamente anche della Luna, quindi può ben essere usato per agire su una persona o cosa che abbia una natura Venere/Luna.
La “terapia” che Ficino consiglia ai melanconici è basata sull’uso combinato di quelle che lui definisce “le tre Grazie”, cioè il Sole, Venere e Giove, e tra queste soprattutto Giove. Vi sono però persone che possono avere carenze relative ad altre funzioni, e le tecniche che qui illustriamo possono essere facilmente adattate anche a costoro semplicemente cambiando i pianeti, e quindi anche le cose da usare.
Per attrarre gli influssi di certi pianeti bisogna raccogliere, mescolare e ingerire composti (che Ficino chiama “medicine”) nei momenti in cui il pianeta o i pianeti sono nelle condizioni astrologiche di cui abbiamo già detto. Inoltre, in caso di composti, per attrarre le tre Grazie, Ficino consiglia di mescolare tra loro cose solari, gioviali e venusiane quando la Luna è in aspetto sia con il Sole che con Giove, oppure congiunta a Giove e in aspetto al Sole. Se proprio non è possibile avere la Luna in aspetto con entrambi, ci si può accontentare di un aspetto o congiunzione tra la Luna e Giove. Tenete presente che il timing astrologico dev’essere possibilmente rispettato non soltanto al momento della raccolta e dell’eventuale successiva creazione di un composto, ma anche al momento dell’uso, e che per effetti più specifici bisognerebbe tener conto anche dei principi di astrologia elettiva che favoriscono quel certo tipo di cose.
Più in generale, bisogna mettere insieme erbe, minerali ed animali governati dal pianeta di cui intendiamo ottenere i favori. Per esempio: “Si possono ottenere favori da Venere tramite gli animali da essa governati e dei quali abbiamo già parlato, e anche tramite pietre quali la corniola, lo zaffiro, il lapislazzuli, l’ottone (giallo o rosso), il corallo, e tutti i colori e fiori che sono graziosi, variopinti, o di colore verde, l’armonia musicale, e i profumi e i gusti piacevoli”.
Lo spirito umano è caldo e umido come Giove, e proprio come lui abbonda più in calore che in umidità. Quindi la sua natura è soprattutto gioviale, in secondo luogo solare, e in misura decisamente minore mercuriale e venusiana. È comunque soprattutto attraverso i raggi del Sole e di Giove che il nostro spirito assorbe lo spirito del mondo. È quindi necessario preparare il nostro spirito così che possa ricevere il più possibile questi influssi, e a tal fine bisogna innanzitutto purificarlo da ogni impurità, anche di tipo fisico. Molto importante è la diretta esposizione ai raggi e agli influssi del Sole, cosa che risulterà particolarmente efficace quando il Sole è in Ariete o in Leone e la Luna è in aspetto con esso; questa combinazione è ancor più potente quando il Sole è in Ariete (che è il suo segno di esaltazione) e la Luna è in Leone (che è il domicilio del Sole), visto anche che in questo caso si ha un trigono con ricezione. Gli effetti sono ancora più forti se il pianeta da attirare non soltanto è dignificato, ma ha più dignità essenziali di tutti gli altri.
Se invece si desidera un più specifico effetto terapeutico è necessario tener conto della natura dei pianeti in relazione all’umore da riequilibrare. Se per esempio si tratta di riequilibrare un eccesso di flegma, il caldo e secco Sole è da preferire a Giove (che ha natura caldo-umida); se invece si vuole contrastare un eccesso di secchezza, non c’è niente di meglio dell’umidissima Venere. Giove è invece preferibile se si tratta di contrastare la bile nera, ed è quindi molto adatto anche per l’umore melanconico degli studiosi, che è fortemente influenzato dal freddo e secco Saturno.
Alcuni composti potranno essere ingeriti, altri saranno usati in altre forme, come per esempio unguenti, fumigazioni, sacchetti di erbe e pietre da appendere al collo ecc…Essi possono anche essere semplicemente esposti sull’altare durante un rito e offerti alla divinità in questione. È possibile anche creare un oleolito tenendo erbe e fiori a macerare nell’olio per un certo periodo di tempo (circa 40 giorni).
Tra le pietre dotate di occulte proprietà delle Grazie, Ficino ricorda lo smeraldo, il giacinto, lo zaffiro, il topazio e il rubino”. Ficino accenna anche ad un’assunzione per via interna, ma queste pietre sono efficaci anche se poste soltanto a diretto contatto con la carne umana, per esempio appendendole al collo. Se poi si tratta di contrastare gli eccessi della bile nera causati da Saturno, le pietre più efficaci (in virtù di un potere che ricevono da Giove e da Venere) sono il corallo e la calcedonia, ma anche lo zaffiro e il lapislazzuli. Ricordiamo anche l’agata che, essendo consacrata a Mercurio, giova invece all’eloquenza e alla vista.
Anche se Ficino non ne parla, è importante far notare che sia la raccolta di erbe e fiori che la creazione di un composto devono essere accompagnate dalla pronuncia di un incantesimo: sono sufficienti un paio di versi, possibilmente ritmati e in rima, da recitare mentre si raccoglie il vegetale, e anche subito dopo, mentre lo si accarezza con le dita per consentire lo scambio di magnetismo. I destri devono usare la mano destra, i mancini la sinistra[8]. Per esempio:
O magico ciliegio,
possano questi tuoi fiori
aiutarmi a trovar nuovi amori.
La stessa parola “incantare” ci fa pensare a una cantilena, e infatti la formula dev’essere ripetuta più volte (a bassa voce), e magari cantata con voce sommessa e cantilenante, finché non sentiamo che l’erba è impregnata di potere. Tutto questo va fatto mentre visualizziamo lo scopo desiderato.
Di solito i composti si creano con le erbe essiccate, versandole una per volta in una ciotola e polverizzandole con un mortaio. L’incantesimo viene pronunciato su ogni singola erba mentre viene versata nella ciotola, ma è bene farlo anche successivamente, cioè mentre si polverizza e mescola il tutto.
Un altro metodo consiste nel mescolare incensi governati dai pianeti il cui influsso si intende attirare e bruciarli nei momenti astrologicamente più adatti.
Ovviamente non dovete attendervi miracoli da queste pratiche: gli eventi che accadranno nelle ore o giorni successivi non saranno tali da cambiare la vostra vita…ma saranno comunque abbastanza significativi (anche per la vicinanza temporale) da rendere chiara la loro relazione con il vostro incantesimo.
E non dimenticate che il più importante dei synthemata[9] è la congruenza tra le richieste dell’operatore e le configurazioni astrologiche. Inoltre devono ricorrere le altre condizioni indicate da Al-Kindi, cioè il giusto stato mentale/emozionale, la visualizzazione del risultato desiderato, e la fede o certezza di ottenerlo.
In mancanza di una corrispondenza tra le nostre intenzioni e le configurazioni astrologiche, forse la cosa migliore da fare è recitare un incantesimo di carattere generale, affidandoci all’armonia cosmica senza volerle imporre i nostri scopi, nella certezza che otterremo il dono celeste più compatibile con la particolare combinazione di raggi presente in quel momento.
Se avvertite in voi stessi il difetto di certi archetipi planetari e volete colmare questa lacuna, potete assemblare e usare in qualche modo una serie di sostanze governate da questi pianeti. Il tutto dev’essere fatto nei giusti momenti astrologi e accompagnato da preghiere e incantesimi al fine di spiritualizzare la materia, sia al momento della raccolta che in quello dell’assemblaggio.
I talismani astrologici
Le nostre principali fonti in materia di talismani astrologici sono il Picatrix e la Filosofia Occulta di Cornelio Agrippa[10]. I talismani rappresentano uno dei mezzi più conosciuti per attrarre e “catturare” gli influssi celesti in un supporto materiale, che di solito è rappresentato da un metallo o pietra governati dal pianeta o dalla stella fissa alla quale viene consacrato il talismano.
La tradizione ci ha lasciato una serie di immagini da incidere sui talismani quando ricorrono le condizioni astrologiche di cui abbiamo già detto. Le immagini sono magiche proprio se e in quanto contengono una traccia dell’Idea su cui si vuole operare, e lo stesso vale per i materiali usati, le invocazioni, gli incensi, il colore delle candele, e soprattutto il timing astrologico, che dev’essere scelto in modo tale da garantire la massima forza e disponibilità dell’energia dell’astro o degli astri i cui raggi ci interessa attirare nella nostra immagine. In questo modo diventa possibile attrarre in essa una certa parte dell’Anima del Mondo.
Le immagini delle Costellazioni per acquisire potere su tutta la Catena di cose ed esseri da esse governate
Nella sua opera Ficino parla anche delle immagini relative alle Costellazioni. Esse vanno create e consacrate quando sorge o culmina una delle principali stelle della costellazione e la Luna si applica ad essa per congiunzione o aspetto armonico. E’ importante che l’immagine sia incisa in una pietra governata dalla stella o costellazione in questione, e magari incastonata in un anello insieme alle erbe più adatte. Per esempio per l’Orsa Maggiore Ficino raccomanda il magnete e il ferro.
L’immagine da incidere è quella tradizionale legata a ciascuna costellazione, quindi per esempio l’immagine di un cane per la costellazione del Cane Maggiore, di un serpente per il Serpente, di uno scorpione per lo Scorpione, e così via. Se un’immagine di questo tipo viene incisa su una pietra che ha già di per sé certi poteri affini a quelli della costellazione, essa accresce questi poteri già intrinseci nella pietra. Per esempio il bezoario è una pietra che riceve da Giove un certo potere contro il veleno, che tuttavia può essere potenziato e reso veramente efficace se sotto l’influenza dello Scorpione celeste vi si incide la figura di uno Scorpione.
Queste immagini conferiscono potere su tutta la Catena di cose e di esseri che discendono dalla stella e dalla costellazione in questione. Per esempio un’immagine del Serpente celeste protegge dal veleno dei serpenti. È noto infatti che le forme e le figure inferiori si conformano a quelle celesti, e le parole di Ficino ci autorizzano anche ad un’interpretazione analogico-estensiva delle cose che rientrano sotto il governo di una certa costellazione. Il Serpentario (questa costellazione è detta anche Ofiuco) per esempio governa non soltanto i serpenti e l’erba serpentina, ma anche gli uomini che per le loro qualità fisiche e morali sono simili ai rettili.
Si comprende quindi che il raggio di azione di questi talismani è molto più ampio di quanto sembra suggerire un’interpretazione puramente letterale dell’immagine.
Altro punto importante da notare è che, trovandosi i pianeti ad un livello inferiore a quello delle Stelle Fisse, il vero principio di ogni Catena è da rinvenire in queste ultime, e non nei pianeti. Per esempio Saturno è il pianeta che ha più affinità con i rettili, quindi per questo aspetto appartiene anch’esso alla Catena che parte dalla costellazione del Serpentario. E ovviamente la sua affinità con i rettili sarà massima quando si trova in Scorpione. Quindi queste immagini hanno più potere quando il momento astrologico pone in particolare evidenza non soltanto la costellazione, ma anche il pianeta che appartiene alla stessa Catena.
Le preghiere planetarie
Il Picatrix fornisce dettagliate istruzioni anche per le vere e proprie preghiere che è possibile rivolgere ai pianeti a prescindere dalla consacrazione di un talismano. Il primo principio da tener presente è che a un pianeta possono essere chieste soltanto quelle cose che sono di sua competenza. Se per esempio chiediamo qualcosa per un anziano, possiamo invocare Saturno; se la nostra preghiera è a favore di una donna, Venere; se un astrologo o un matematico pregano per cose relative al loro lavoro, possono invocare Mercurio, ecc…
Nel Picatrix si precisa che talvolta le cose relative alla Luna sono recepite da Venere, e viceversa, essendo entrambi pianeti femminili e freddi-umidi. Allo stesso modo le cose attinenti a Marte sono talora recepite dal Sole, e viceversa (sono entrambi astri maschili e caldi-secchi).
Bisogna pregare un pianeta quando l’Asc e/o la Luna sono in un segno che rappresenta bene la cosa richiesta, e i risultati saranno ancor migliori se il pianeta al quale ci rivolgiamo è il signore della genitura (s’intende per tale il pianeta che nella nostra carta di nascita ha più dignità essenziali). Inoltre il pianeta dev’essere nel suo domicilio o esaltazione, o in subordine almeno nella sua triplicità e confini.
Secondo l’autore del Picatrix se vogliamo liberarci da un male causato da uno dei due malefici è proprio ad esso che dobbiamo rivolgerci. Tuttavia dobbiamo farlo quando il malefico è in aspetto armonico con il benefico più idoneo ad addolcire i suoi effetti. Se per esempio vogliamo pregare Saturno affinché ci liberi dalla malinconia o da un altro dei suoi mali, è bene farlo quando Saturno è in aspetto armonico con Giove. Se invece vogliamo pregare Marte, dobbiamo farlo quando è in aspetto armonico con Venere[11].
Devo però aggiungere che la mia esperienza non ha confermato queste indicazioni. Se dunque lo scopo della vostra preghiera è quello di evitare un male portato da Marte o da Saturno, vi sconsiglio di rivolgervi direttamente ad essi: meglio, molto meglio pregare Venere (per lenire o evitare i mali di Marte) o Giove (per lenire o evitare i mali di Saturno), specialmente se sono in aspetto armonico rispettivamente con Marte e con Saturno.
Questo non significa che non possiamo invocare anche Marte e Saturno, ma soltanto che non possiamo chiedergli di darci le cose che essi detestano.
Per esempio Marte ama il rischio, la lotta, e più in generale la competizione: sarebbe quindi sbagliato che una persona impaurita da qualcosa lo invochi per chiedergli di sottrarlo al pericolo. In questo caso sarebbe meglio rivolgersi direttamente a Venere. Se invece il nostro scopo è quello di acquistare coraggio in vista di queste prove, potremo senz’altro rivolgerci a Marte secondo le istruzioni del Picatrix.
Come attrarre con più forza gli influssi dei pianeti[12]
Dobbiamo notare che composti, talismani e preghiere hanno un’efficacia molto maggiore se l’operatore è capace di conformare la sua mente e la sua anima alle Forze planetarie che intende attirare. Poniamo il caso che un operatore prepari una serie di sostanze, riti e talismani per attrarre l’influsso del Sole, ma che in lui manchi del tutto uno sforzo per sintonizzarsi anche mentalmente e spiritualmente su tutto ciò che la funzione solare rappresenta. Ebbene, in questo caso verrebbe a mancare proprio l’anello più importante della Catena, cioè lo stato interiore dell’operatore; e visto che anche la sua psiche appartiene alla serie di symbola e synthemata[13] da mettere insieme per attrarre l’influsso celeste e che ogni cambiamento magico avviene innanzitutto nel nostro spazio interiore, come potrebbero i talismani e i composti così preparati avere effetti incisivi nella nostra vita?
Lo stesso Ficino parla dell’importanza dei moti dell’immaginazione e degli stessi pensieri umani al fine di attrarre l’influsso dei pianeti. In effetti chi crea talismani di solito può constatare che ve ne sono alcuni che hanno effetti molto forti ed immediati, mentre altri hanno un’efficacia molto inferiore. Il motivo è presto detto: ciascuno di noi attira per “simpatia” certi doni dal Cielo, ma è molto meno adatto a riceverne altri. Sappiamo infatti che secondo il pensiero magico vi è un complesso gioco di “simpatie” e “antipatie” che determina l’attrazione o la repulsione tra le varie cose ed esseri del mondo. Se per esempio una persona è molto rigida e saturnina, e dunque poco propensa ai piaceri dell’amore e dell’eros, è presumibile che un talismano di Venere o magari uno della tredicesima dimora lunare (che è specifico per l’amore erotico) avrà su di lui effetti modesti. Per tornare ad Al-Kindi, diremo che i raggi emessi dal talismano non si armonizzano bene con i raggi di colui che l’ha creato. E’ infatti presumibile che una persona che conduce una vita ritirata e solitaria tenderà a non approfittare delle occasioni offertegli dal talismano, o che addirittura tenderà ad evitarle. Sappiamo che secondo l’astrologia tradizionale Venere e Saturno sono pianeti “nemici”: per andare incontro a Venere bisogna uscire, stare in compagnia, andare alle feste, ascoltare le proprie emozioni e sentimenti e seguirne la voce; bisogna anche vivere più in superficie che in profondità, gustando i piaceri e le gioie della vita. Insomma, l’esatto contrario di ciò che tende a fare un tipo saturnino.
La creazione di un talismano dovrebbe quindi sempre essere preceduta da un periodo di analisi e trasformazione interiore: desideriamo veramente quel certo tipo di effetto? Quali cambiamenti intendiamo apportare alla nostra vita per poterlo ricevere più pienamente?
Ciò serve a trasformare il nostro essere in modo tale che sia più “in simpatia” con gli scopi del talismano. E’ questo il modo migliore per far si che un talismano e ogni altra operazione magica produca effetti più forti.
Ancora una volta chi segue fedelmente queste istruzioni potrà constare come la differenza tra la cosiddetta magia “pratica” e quella “spirituale” si assottiglia alquanto.
Ficino parla anche dell’importanza delle “occulte e remote conclusioni” alle quali può giungere l’uomo, attribuendole a Saturno. Ciò comporta la consapevolezza del significato simbolico-spirituale dello scopo “materiale” che ci prefiggiamo. In questo caso la domanda da porsi è: in che modo questi possibili cambiamenti interiori ed esteriori potrebbero favorire il nostro processo di evoluzione spirituale avvicinandoci di più all’Io superiore? Da notare che tutto questo vale anche nei casi in cui il rito abbia scopi di natura così “pratica” da rendere quasi impossibile individuarne il significato spirituale. Si pensi per esempio ad una persona che decide di creare un talismano per assicurarsi il regolare pagamento di quanto dovuto dai suoi debitori. Ebbene, anche in questi casi è sempre possibile ricondurre la cosa ad un significato più alto, quale nel nostro esempio potrebbe essere l’idea stessa di Giustizia, la quale vuole che a ciascuno siano garantiti i suoi diritti e ciò che gli è dovuto.
Dobbiamo insomma abituarci a vivere nel mondo della cosiddetta “materia” tenendo presente che essa in realtà non esiste, essendo soltanto il modo in cui il mondo dello spirito si manifesta nella nostra coscienza. È questa la vera Magia dell’esistenza, e i riti producono effetti veramente forti soltanto per chi impara a vivere tenendo un piede nel mondo sensibile e l’altro nel sovrasensibile.
Come comporre le invocazioni più adatte. L’uso magico della musica
Il mago astrale dev’essere anche un abile sciamano. Durante il rito per esempio sono molto efficaci anche la musica, la danza e altri gesti rituali che siano in accordo con le cose desiderate e con la natura del pianeta invocato. Le stesse invocazioni sono più efficaci se sono scritte in versi rimati e se hanno una natura ipnotico-ripetitiva più che razionale e ragionativa. E’ bene che tramite esse l’orante istituisca un preciso collegamento tra le configurazioni celesti e lo scopo perseguito.
Per esempio: “Possa Venere accogliere la mia preghiera così come ora riceve per trigono la Luna nel suo domicilio”!
Si badi che il collegamento con le configurazioni celesti è assicurato non tanto e non solo da una esplicita menzione di esse durante il rito, ma anche dal fatto che l’invocazione stessa nella sua forma e nei suoi contenuti riflette nella maniera più fedele possibile le caratteristiche delle configurazioni celesti il cui influsso si intende attirare. Se per esempio si compone un inno per il Sole, si possono lodare le virtù del Sole (e degli dei solari), come per esempio il suo donare vita alla Terra tramite la sua luce e il suo calore. Inoltre i suoni stessi dei versi da noi composti dovrebbero essere luminosi e maestosi. E se il rito persegue uno scopo affine a un mito che riguarda il Sole o uno dei suoi dei, si può citare esplicitamente il mito in questione. Oppure, se la Luna è in trigono con il Sole, si possono celebrare i meravigliosi effetti di un’armonica combinazione tra il principio maschile e quello femminile a tutti i livelli del creato, ecc…[14]
Non dimenticate di invocare anche i nomi delle Intelligenze che presiedono agli astri.
Con il tempo mi sono convinto che questi inni scritti di persona e tagliati su misura delle configurazioni del momento e dei nostri scopi sono i più efficaci.
Un ultimo consiglio: se possibile, recitate sempre gli inni o preghiere nella loro lingua originale: i Salmi della Bibbia sono molto più efficaci se recitati in ebraico (o almeno in latino), e lo stesso vale per gli Inni Orfici, che dovrebbero essere recitati in greco.
Uno dei mezzi suggeriti da Marsilio Ficino per allineare l’animo alla Vita celeste è quello di comporre, suonare, cantare o ascoltare musica che abbia la stessa natura delle configurazioni celesti. Se per esempio si desidera attrarre la benefica energia di un trigono Venere-Giove, si possono usare canti e musica che abbiano una natura Venere-Giove. Seguendo le istruzioni di Ficino, la prima cosa da fare è chiedersi quali significati ed effetti possono avere le configurazione astrologiche di un certo momento; una volta chiarito questo, bisogna comporre musica e parole adeguate ad esse, tali per esempio da approvare ciò che esse apportano al mondo e detestare ciò che esse negano o tolgono; in secondo luogo possiamo conformare le parole anche all’astro che governa il luogo o la persona su cui intendiamo agire, così da poter combinare questi nuovi accenti con quelli di cui abbiamo appena detto; infine dobbiamo chiederci a quale tipo di azioni, musiche o discorsi saranno indotti gli uomini dalle configurazioni astrologiche del momento, in modo tale che la nostra canzone possa imitare anche queste cose: ciò ci aiuta a metterci “in simpatia” (o, se preferite, in risonanza) con quella parte del cielo che promuove queste cose, aiutandoci a catturarne l’influsso[15].
Chi conosce la musica e ha tempo e voglia di comporre, suonare e cantare può fare tutto da solo; gli altri possono limitarsi a scegliere uno o più brani e ad ascoltarli nei momenti astrologicamente affini ad essi, magari accompagnandoli con canti e danze. L’importante è che lo si faccia non in maniera meccanica e passiva, ma con la precisa intenzione di attirare certi doni celesti nella nostra vita.
L’uso magico dei transiti sul nostro tema natale e su altre carte rilevanti: come potenziare i transiti armonici
La maggior parte delle tecniche che abbiamo descritto finora hanno effetti molto più incisivi se messe in opera nei giorni in cui un certo pianeta transita favorevolmente sul nostro tema natale. Questo vale soprattutto per le preghiere e per la raccolta di erbe e fiori. Bisogna infatti chiarire che gli effetti di queste pratiche sono più effimeri di quelli dei talismani. So per esempio per esperienza personale che erbe e fiori raccolti magicamente producono i loro effetti maggiori entro pochi giorni. Quindi la semplice operazione consistente nel raccogliere e incantare erbe durante i giorni in cui siamo interessati dal transito del pianeta che le governa rappresenta un mezzo molto potente per magnificare gli effetti del transito.
E gli effetti sono ancor più forti se consideriamo anche il pianeta transitato. Se per esempio Giove transita in trigono al nostro Sole natale, potremmo raccogliere in quei giorni non soltanto erbe gioviali, ma anche solari, procedendo poi eventualmente alla creazione di un composto.
Visto che, seguendo Al-Kindi, il mondo si presenta come un fitto incrocio di raggi che possono rinforzarsi o indebolirsi l’un l’altro, è lecito chiedersi se e fino a che punto sia utile creare talismani che abbiano una buona sinastria con il nostro tema natale. In realtà, anche se la tradizione non parla di questo, è evidente che una buona sinastria con il nostro tema natale rende più forti gli effetti di qualsiasi talismano. Ciò vale soprattutto per il pianeta che governa quella certa operazione. Se per esempio si tratta di un talismano d’amore, la Venere del talismano congiunta, sestile o trigona alla nostra Venere radix o al nostro Asc/Disc (o magari anche in buon aspetto a qualche altro punto importante della nostra carta natale) renderà più forti gli effetti del talismano. Allo stesso modo un talismano per la ricchezza dovrebbe essere in buon aspetto con la seconda casa radix e/o con il suo signore e con i pianeti che vi si trovano.
Ciò però non significa che una buona sinastria con il tema natale sia un fattore irrinunciabile: essa può soltanto aggiungere qualcosa in più, ma si tratta di poca cosa rispetto agli effetti complessivi del talismano.
La mia esperienza ha costantemente confermato anche l’importanza della sinastria tra la carta del talismano e un’altra carta radix rilevante, che per esempio nel caso di un talismano d’amore può essere il tema di primo incontro con la persona amata, o anche il suo stesso tema natale. Questo vale anche per la scelta del momento in cui raccogliere e miscelare erbe e fiori. Gli aspetti più rilevanti sono quelli che coinvolgono i due luminari, i significatori naturali, gli angoli, e se si tratta di un tema di primo incontro anche i significatori delle due persone. Ho accumulato una certa esperienza riguardo a questi talismani “mirati”, e posso garantirvi che una significativa sinastria con queste carte rilevanti è il modo più efficace per indirizzarne gli effetti verso una persona o una cosa in particolare.
Utile è anche la riproposizione degli stessi aspetti nelle due carte: se per esempio in un tema di primo incontro le due persone sono rappresentate da Mercurio e Giove che si applicano a un trigono, può essere un’ottima idea creare un talismano quando Mercurio e Giove sono uniti da un aspetto armonico o congiunzione, e ovviamente gli effetti saranno ancor più potenti se queste due configurazioni sono a loro volta in aspetto tra loro. Esempio: se nel tema di primo incontro Mercurio è a 5° Acquario e si applica al trigono di Giove a 9° Bilancia, un talismano per favorire la relazione tra queste due persone potrebbe essere creato quando Mercurio è nella prima parte dei Gemelli in aspetto o congiunzione con Giove, perché in questo caso vi è non soltanto la riproposizione del contatto tra i due pianeti, ma anche un aspetto armonico che lega l’aspetto radix con quello celeste.
Ma dirò di più: questi talismani tendono a creare effetti sulla persona in questione anche a prescindere da una specifica volontà dell’operatore. Per inciso faccio notare che non vi è nulla di eticamente discutibile nel cercare di migliorare per via magica i nostri rapporti con una certa persona, per il semplice motivo che comunque non potrà mai accadere nulla che non sia già scritto nell’ordine naturale delle cose. La prima vera Maga, infatti, è la Natura stessa. Quindi, per usare la terminologia di Al-Kindi, se i nostri raggi si combinano male con quelli di una certa persona non vi è Magia che possa unirci a lei.
Come attutire o dirigere i transiti disarmonici
Ma che dire dei pianeti in transito disarmonico sul nostro tema natale? Si noti che le stesse considerazioni valgono per le direzioni e le progressioni.
In questo caso, se sussistono tutte le condizioni celesti per creare un buon talismano planetario, possiamo procedere ugualmente senza correre alcun rischio. Ma se si tratta solo di un’invocazione diretta a migliorare gli effetti di quel transito, è meglio lasciar perdere, perché il transito disarmonico indica che quel certo Dio (o funzione, o Archetipo che dir si voglia) in quei giorni non è ben disposto verso di noi: il rischio è che il rito attiri ancor di più queste energie poco amichevoli, soprattutto se si tratta di un pianeta malefico.
La cosa migliore da fare è dunque prepararsi in anticipo ai transiti di Marte e di Saturno approfittando dei momenti in cui essi sono in aspetto armonico con il loro rispettivo pianeta “amico”, cosa di cui abbiamo già detto. Oppure si potrà ricorrere a mezzi di natura psicomagica, come il compimento volontario e preventivo di alcuni atti di “sacrificio” legati ad alcuni dei possibili significati dei transiti in questione al fine di indirizzarne le energie in una certa direzione.
Seguendo Ficino, possiamo affermare che quando temete un transito o una direzione di Saturno, dovreste sincronizzarvi il più possibile sull’energia di Giove in ogni aspetto della vostra vita: il cibo, i vestiti, le persone che frequentate, i vostri stessi pensieri, i talismani, le preghiere, tutto dovrebbe avere o assumere la natura di Giove. E lo stesso vale per Marte, ma in questo caso il pianeta al quale ricorrere è Venere.
Ci si può chiedere se non possa essere altrettanto efficace il rimedio “omeopatico”: a mio giudizio lo è, ma non durante i giorni in cui il pianeta transita male. Per concentrarci mentalmente e magicamente su un certo pianeta così da attrarne con più forza l’influsso, meglio dunque approfittare dei suoi transiti armonici.
Supponiamo che sorga la necessità di sottoporsi a un intervento chirurgico durante un transito di Marte, che è anche significatore naturale della chirurgia. Se Marte è in transito disarmonico sul nostro tema natale, forse non ci conviene invocare Marte, visto che in quel periodo il pianeta non è ben disposto verso di noi.
Meglio rivolgerci al Cielo nel suo insieme, per esempio creando un’immagine “atipica” basata non su un singolo pianeta, ma su una carta astrologica che favorisca il nostro scopo in base ai principi generali dell’astrologia elettiva. Le immagini atipiche sono basate su elezioni complete, in cui cioè si tiene conto non soltanto dei significati naturali dei pianeti, ma anche delle case e dei loro signori (cioè i cosiddetti significatori accidentali).
È la tecnica illustrata da Thabit Ibn Qurra nel suo De Imaginibus. Su queste immagini bisogna incidere il glifo del signore del giorno e dell’ora, dell’Asc e del dispositore della Luna. L’invocazione può essere rivolta alle Forze planetarie nel loro insieme, affinché dirigano gli effetti di quella certa carta elettiva nella direzione da noi auspicata. Oppure può essere rivolta ai pianeti il cui glifo dev’essere inciso sul talismano, purché siano anche buoni significatori degli scopi del rito.
Come vivere in piena consapevolezza i transiti celesti conformando ad esse i nostri pensieri e azioni
Per attirare in voi con maggior forza un certo influsso planetario, potete anche provare con un esercizio molto semplice: si tratta di approfittare dei momenti in cui la Luna si applica per aspetto armonico al pianeta in questione per conformare il più possibile il nostro stato d’animo, i nostri pensieri e le nostre stesse azioni ai significati di questo pianeta.
Nella sua forma più complessa questo sforzo di armonizzazione tiene conto dell’insieme delle configurazioni celesti, e non soltanto di un aspetto: occorre cogliere questo significato (o meglio, alcuni dei possibili significati) e cercare di farli rivivere in noi, nel nostro Microcosmo. Ma tutto ciò vi riuscirà assai meglio se le configurazioni celesti in questione transitano in aspetto con il vostro tema natale. Vi conviene dunque provare questi esercizi durante questi transiti, così che vi sia un aggancio anche “oggettivo” tra il Macrocosmo e il vostro Microcosmo. Del resto anche i transiti lunari hanno effetti molto più forti del consueto[16] quando la Luna si applica a un aspetto celeste con un pianeta che è lo stesso pianeta radix simultaneamente interessato da un transito applicativo della Luna.
In questi casi, infatti, il Microcosmo individuale vibra all’unisono con il Macrocosmo, ragion per cui possiamo partecipare con più intensità e consapevolezza alla Vita Universale.
In conclusione faccio notare come l’Astrologia Elettiva e la Magia Astrologica rappresentano nuove interessanti direzioni di ricerca per gli studiosi contemporanei. Esse possono ribaltare la comune concezione dell’astrologia: non più previsione di come andranno le cose, ma predisposizione degli strumenti necessari per farle andare in un certo modo. In tal modo, per citare il Garin, si sfiora un rovesciamento della teoria della natività” e “mediante la conoscenza del linguaggio segreto degli astri, il saggio vince gli astri”. S’intravede così la possibilità di un “segreto dominio sulla realtà fin nelle sue più profonde radici, perché la magia astrale è veramente culmine di conoscenza e perfezione speculativa, ma soprattutto potenza eccezionale”[17].
[1] V. Al-Kindi: “De radiis. Teorica delle arti magiche”, ediz. Mimesis, 2001
2 Su questi argomenti v. anche il “Corso di Astrologia” di Angelo Angelini, distribuito in dispense dall’associazione Kemi.
[3] M. Ficino: “Come ricevere vita dal Cielo”, disponibile nelle due edizioni Youcanprint e Lulu, 2014
[4] G. Agamben: “Signatura rerum. Sul metodo”, Bollati Boringhieri, 2008, pag. 38
[5] G. Agamben, op. cit., pag.38
[6] L. Anzoli: “Neith. Custode dell’ultimo segreto alchimico”, ediz. Kemi, 1999, pag.10
[7] A. Angelini, “Il serto di Iside”, vol. 1, pag. 67.
[8] V. G. Albano: “Manuale di Magia Verde”, disponibile nelle due edizioni Youcanprint e Lulu, 2016. V. anche S. Cunningham: “Enciclopedia della piante magiche”, Mursia, 2014.
[9] Negli “Oracoli Caldei” le due parole greche symbola e synthemata indicano tutte quelle cose materiali e immateriali che aiutano a creare una connessione con un certo Archetipo.
[10] Per un compendio di tutta la tradizione in materia di talismani astrologici è il mio “Magia Astrale e talismani. Come creare immagini astrologiche dotate di potere magico”, disponibile nelle due edizioni Youcanprint e Lulu, 2013.
[11] Sappiamo infatti che Giove è il pianeta più adatto a temperare i mali di Saturno, così come Venere, essendo pianeta amico di Marte, è molto più efficace di Giove se si tratta di mitigare gli effetti negativi di Marte.
[12] Per una più approfondita trattazione di questi ed altri simili argomento, v. G. Albano: “Lezioni di Magia Astrologica”, disponibile nelle due edizioni Youcanprint e Lulu, 2016.
[13] Così erano definiti nella teurgia greca tutte le cose materiali e immateriali raccolte per attrarre un certo influsso celeste, e quindi non soltanto erbe e pietre, ma anche inni, musica, sigilli ecc…
[14] V. G. Albano: “Magia e Teurgia astrologica. Culti astrali e pratiche magico-teurgiche”, 2014.
[15] M. Ficino, op. cit.
[16] Ne ho già parlato nel mio “Trattato di astrologia elettiva tradizionale” (ediz. Lulu e Youcanprint, 2013).
[17] Di questo autore consiglio in particolare la lettura de “Lo Zodiaco della Vita” e di “Magia e astrologia nella cultura del Rinascimento”, entrambi pubblicati da Laterza.
NEWSLETTER
CONTATTI spica3213@gmail.com