Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica
ASTROLOGIA INIZIATICA
VOL.1
LA STELLA POLARE E L’ASSE DEL MONDO:
PRINCIPI E TECNICHE DELL’ASTROLOGIA ASCENSIONALE
Il Cielo ha voluto che i due volumi di quest’opera siano stati concepiti e scritti nel 2021, cioè nell’anno di Dante, in cui si celebra il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Dico questo perché i due volumi formano in realtà una triade con il libro Puro e disposto a salire a le stelle. Il segreto del viaggio iniziatico e stellare di Dante Alighieri che ho composto subito dopo mettendo insieme le parti dei primi due libri che vertevano in modo più specifico su questo argomento. Infatti, non appena ho ricostruito la teoria e la tecnica di questa Via Stellare per la scalata al Cielo che doveva essere usata, in modi molto simili a quelli qui descritti, ai tempi della civiltà iperborea di cui ci parlano la Tradizione esoterica e lo stesso Renè Guènon, mi sono reso conto che essa era la Via segreta seguita anche da Dante nel suo divino poema.
La vera protagonista di questa astrologia primordiale è la Stella Polare.
«Il primo grado, assolutamente occulto (cioè non manifestato), non può essere còlto. Invece il mistero del punto supremo, benché sia profondamente nascosto, può essere còlto nel mistero del "palazzo interiore". Il mistero della corona suprema (Kether, la primadelle dieci Sephiroth ) corrisponde a quello dell'etere (Avir) puro e irraggiungibile. È la causa di tutte le cause e l'origine di tutte le origini. È in questo mistero, origine invisibile di tutte le cose, che nasce il "punto" nascosto da cui tutto deriva…” (R. Guènon, “Il Simbolismo della Croce”).
Tradizionalmente la corrispondenza astronomica di questo punto che rappresenta la prima manifestazione del punto nascosto da cui tutto deriva è sempre stata designata come Polo, e identificata con il Polo Nord. Non a caso è al Polo nord geografico che si trovava quella sorta di prima civiltà edenica degli Iperborei.
Ed è da questo che deriva la tradizionale importanza della Stella Polare come indicatrice del Polo Nord. Non a caso negli Oracoli caldaici si parla di due Soli. C’è dunque un Sole fonte della luce che non è il Sole (Helios), e del quale il Sole è figlio.
Plotino, di questo secondo sole, parla come di “quel Sole del regno divino” che “è l’intelletto …. E subito dopo c’è l’anima, che dipende da esso e dimora finchè l’intelletto dimora. Quest’anima, confinando con questo sole [quello visibile, ossia il sole materiale] delimita mediante sé stessa, e agisce come un interprete, collegando ciò che proviene da questo Sole con il Sole intelligibile e ciò che viene dal sole intelligibile con questo Sole”.
Il Sole di cui parla Plotino si trova nel sovrasensibile. Ma, come rivela l’origine polare della Tradizione Primordiale, e come la tradizione massonica conferma, dal punto vi vista astronomico la corrispondenza di questo Sole centrale nascosto dell’Universo è la Stella Polare.
E infatti Renè Guènon afferma a chiare lettere che la teoria polare è sempre stata uno dei più grandi segreti dei veri maestri massoni.
Dunque lo scopo di questo libro è spiegare come avviene “l’ascensione alle stelle” dal punto di vista dell’Astrologia Iniziatica, al fine di riconoscere e usare le stelle che si trovano sui coluri per le operazioni di Risalita dei Piani. Viene così ricostruita l’antica Via Stellare per la “scalata al Cielo”, fino allo Stato Supremo a cui tutte le tradizioni alludono in vari modi. Era una Via già nota agli sciamani dei tempi preistorici, e ancor prima alla mitica civiltà iperborea, prima che dal simbolismo assiale e polare si passasse a quello solare ed equatoriale. Questa Via viene esaminata sia nei suoi aspetti simbolici ed esoterici, sia nei suoi dettagli tecnico-astrologici. Infatti, è possibile trasporre sulla Sfera Celeste gli insegnamenti tradizionali di tutte le epoche e di tutti i popoli in merito alla risalita dei piani lungo l’Asse del Mondo o Albero della Vita. Si vedrà come anche Dante Alighieri e Federico II fossero a conoscenza di queste antichissime tradizioni, e come il viaggio ultraterreno di Dante fosse in realtà anche e soprattutto un viaggio stellare che può essere seguito passo per passo sulla sfera celeste. Un viaggio condotto secondo modalità molto simili a quelle descritte in questo libro…”.
Riporto qui di seguito l’introduzione e l’indice del primo volume. QUI POTETE TROVARE LA PRESENTAZIONE E L’INDICE DEL SECONDO VOLUME
Il libro può essere acquistato qui, ed entro i primi di settembre 2021 presso tutti gli altri rivenditori on-line.
Qui potete vedere il video di presentazione
INTRODUZIONE
Lo scopo di questo libro è quello di insegnare a leggere il cielo stellato come una mappa delle realtà sovrasensibili e dei modi in cui si manifestano sia nella nostra dimensione terrena in generale, sia nel nostro microcosmo individuale.
Tutto questo sarà fatto con particolare riguardo alle peculiarità che caratterizzano le stelle circumpolari, e in particolare la Stella Polare.
Ma questo primo scopo dell’opera è funzionale al secondo, che è di natura più squisitamente pratica e operativa. Si spiegherà infatti come avviene “l’ascensione alle stelle” dal punto di vista dell’astrologia iniziatica, cioè come scegliere e usare certi momenti astrologici per le operazioni di risalita dei piani. Lo scopo è quello di delineare una Via Stellare per la “scalata al Cielo” fino allo Stato Supremo, o almeno di imparare a portare progressivamente la coscienza su livelli più elevati con l’aiuto di certe “mappe stellari” che impareremo a creare, a interpretare e a fare rivivere nel nostro Microcosmo individuale.
Infatti, è possibile trasporre sulla Sfera Celeste gli insegnamenti tradizionali in merito agli stati superiori dell’essere.
Ma torniamo un attimo alla Stella Polare e alle circumpolari. Il Cielo stesso è un essere vivente, e le sue varie parti hanno ciascuna una sua natura. E ciascuna stella può acquisire sfumature diverse sia secondo la parte di cielo in cui viene a trovarsi nelle varie epoche. Questo vale sia per la sua declinazione più o meno settentrionale, sia per la sua ascensione retta, e quindi il meridiano lungo cui viene via via a trovarsi.
L’influsso delle varie parti di Cielo che colorano in modo diverso le stelle secondo le varie fasi del loro ciclo precessionale è una delle cose di capitale importanza che è del tutto sconosciuta agli astrologi moderni, e probabilmente era nota solo agli iniziati della più remota antichità. La cosa conferma l’esistenza di un’astrologia iniziatica “segreta”, molto diversa e molto più utile e profonda di quella comunemente praticata.
La maggior parte delle stelle circumpolari hanno in tutto o in parte la natura di Marte e i loro effetti sul piano terrestre sono spesso distruttivi, o comunque potenzialmente pericolosi. Esse infatti partecipano in misura molto maggiore delle altre al Fuoco, cioè all’elemento divino per eccellenza. E il Fuoco nei confronti della vita materiale (cioè quella propria del nostro pianeta) ha effetti distruttivi. In Esodo 33:20, Dio dice: “Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere”.
Proprio per questo le stelle circumpolari possono manifestarsi sulla Terra solo tramite le stelle “inferiori” che corrispondono ad esse per ascensione retta (o anche per congiunzione, opposizione e altri aspetti eclittici, ma a un livello diverso e meno elevato).
Vi è poi un ulteriore livello di abbassamento, rappresentato dai pianeti, i quali fungono da attivatori delle une e delle altre.
Tuttavia gli spiriti più elevati possono vivere in tutto o in parte quel Fuoco: sono i grandi profeti, gli Avatara Logos, e tutti coloro che riescono a portarsi avanti con la Grande Opera o a compierla, identificandosi con il livello divino. Per costoro le stelle più elevate non sono Fuoco distruttore, ma Fuoco proiettivo e Divino, fonte di ispirazione e beatitudine. Essi, infatti, sono pronti a disidentificarsi dal corpo fisico e dall’anima sensitiva.
Quindi le stesse stelle che hanno portato e portano le più grandi illuminazioni e rivelazioni spirituali possono essere le più grandi distruttrici delle cose materiali. Il loro Fuoco diventa Luce solo per coloro che riescono ad elevarsi ai livelli superiori. Anche Dio si è manifestato a Mosè nelle forme di un roveto ardente…
Per costoro il Carro infuocato (di cui il Grande e Piccolo Carro sono i simboli circumpolari) che distrugge l’aspetto fisico delle cose non prende le forme degli aeroplani che si abbattano sulle Torri Gemelle o che sganciano le bombe atomiche su Hiroshima, ma il Corpo di Luce che consente la percezione nel mondo divino…ma affinché ciò accada, è appunto necessario che muoia l’io inferiore, al quale inevitabilmente corrisponde il mondo materiale come oggetto della percezione.
Si vedrà come, studiando le linee di ascensione retta delle circumpolari e le altre stelle e costellazioni che vi si trovano, possiamo verificare quali immagini stellate corrispondono a esse ai livelli inferiori, cioè nel cielo più a sud, e che quindi sono in un certo senso più accessibili, o almeno meno remote dal livello umano. Gli uomini di solito riescono a percepire solo la dimensione materiale degli archetipi, i quali hanno tutti un’unica origine, identificabile astronomicamente con il Polo Nord celeste, e quindi hanno i loro livelli di significato più elevati nelle stelle che, trovandosi vicine a questo punto, hanno paralleli di declinazione più stretti, cioè appunto le circumpolari che ruotano intorno al Polo senza sorgere né tramontare mai.
Rileggere il mito della caverna di Platone aiuterà a comprendere meglio il modo in cui il Mondo Divino si traduce in immagini sbiadite, man mano che si scende di livello fino al piano materiale.
L’eventuale manifestazione di queste potenzialità in chiave metafisica/spirituale dipende anche da vari fattori a monte, tra i quali anche l’epoca in cui si trova a vivere. È evidente che nel kali yuga sono molto di meno coloro che riescono ad accedere a questo piano. Per esempio, Pegaso e il Grande Carro possono manifestarsi anche come viaggi astrali, Corpo di Luce ecc, e non ci sono modi rigorosi per capire dal tema natale se il nativo li vivrà in questa accezione, o per esempio (come nel caso di Einstein) in chiave scientifica, tramite studi rivoluzionari per esempio sulla natura del tempo e sulla velocità della luce.
Dunque non esistono realtà molteplici, ma solo modi diversi di percepire la stessa, unica Realtà. E, proprio per questo, gli stessi fattori stellari più efficaci ai fini ascensionali sono quelli più potenti anche nella normale astrologia “terrena”. Anzi, il più delle volte essi si traducono proprio in eventi notevoli sul piano terrestre, in quando sono e saranno sempre pochi coloro che riescono a incanalarli per i superiori scopi spirituali e a viverli in questo modo. Questo dipende in buona misura anche dall’epoca di kali yuga in cui viviamo: a parità di certi fattori stellari, in altre epoche probabilmente sarebbero nati nuovi culti, religioni, sistemi iniziatici, grandi profeti, filosofie esoteriche ecc. Ma nell’”età oscura”, come si sa, ogni cosa tende a tradursi e manifestarsi alla sua ottava inferiore…
E con questo veniamo al secondo scopo di quest’opera, che è di natura più squisitamente pratica e operativa. Infatti, nel secondo volume si spiegherà come avviene “l’ascensione alle stelle” dal punto di vista dell’astrologia iniziatica. A tal fine ciascun lettore potrà usare i mezzi che trova più congeniali, dalla meditazione alla magia, fino all’uso mirato di sostanze usate come “aceti filosofici”…Ma, qualsiasi mezzo scelga, conoscere quali sono i momenti “magici” che favoriscono grandemente il buon esito di queste operazioni sarà di grandissimo aiuto.
L'ascensione agli stati dell'essere superiori - fino allo Stato Supremo - può avvenire solo lungo le linee dei coluri. Questo stato supremo è rappresentato dal punto di incrocio tra i due coluri, rappresentato dal Polo Nord.
Come vedremo nel corso del libro, affinché avvenga questa ascensione, è necessario che lungo i coluri vi siano stelle, le quali corrispondono a vari stati dell'essere che sono come altrettante stazioni che bisogna attraversare. Al tempo stesso esse sono simili a veicoli che possono trasportarci sempre più in alto. Più elevata è la declinazione settentrionale delle stelle, più elevato è lo stato dell'essere che esse rappresentano, non già per la loro propria natura, ma per la parte di Cielo in cui si trovano.
Affinché però avvenga questa trasformazione dell'essere, è necessario che l'animo umano riesca a elevarsi a quelle altezze. Per poter arrivare alle stelle, dobbiamo essere in grado di compiere le trasformazioni che esse ci chiedono per poter salire a bordo del loro veicolo ed essere portati sempre più in alto. Si tratta sostanzialmente di bruciare progressivamente l’io individuale, disidentificarsi dal corpo fisico e progressivamente trasferire la coscienza in un veicolo eterico, il cosiddetto Corpo di Luce. Questa operazione può essere compiuta a più livelli diversi, e infatti di solito non avviene tutta d'un colpo ma progressivamente, man mano che ci eleviamo alle stelle superiori, cioè a quelle con declinazioni più settentrionali che si trovano lungo i coluri.
Più ci si eleva lungo il cielo settentrionale, più si entra in una dimensione sottile ed eterica, che proprio per questo può essere inaccessibile o traumatica per coloro che non sono pronti a disfarsi dell’io e del senso della corporeità.
Infatti, vedremo che in realtà non soltanto costellazioni come quelle del Drago o della Lince, ma tutte le costellazioni settentrionali e le loro stelle possono trasformarsi in Guardiani della Soglia anche terribili per coloro che non sono degni di accedere a questo stato.
Ogni energia è duplice, quindi tutte le stelle settentrionali possono manifestarsi come mostruosi Guardiani della Soglia a chi non è degno di varcarla.
Ma per queste ascensioni è anche necessaria la presenza di uno o più pianeti lungo i coluri stessi. Infatti, il nostro primo mezzo di trasporto per staccarci da terra sarà sicuramente rappresentato da uno o più pianeti, visto che non possiamo identificarci direttamente con l’elevatissimo stato di coscienza corrispondente a una stella.
I pianeti di per sé non hanno la forza e il potere per veicolarci allo Stato Supremo, se non hanno stelle a cui si possono agganciare nei modi che vedremo, cioè tramite la presenza su una stessa linea di a.r., in particolare se si tratta dei coluri.
Ma per arrivare allo stato supremo è sempre necessario varcare quell’Abisso che consiste nella perdita dell'io individuale e nell'abbandono del senso stesso dell'individualità nel quale si sostanzia la cosiddetta “morte iniziatica”. Quindi in questo tipo di esperienze un momento “pauroso” c'è sempre, e bisogna essere pronti a superarlo per sbucare dall'altra parte del tunnel.
Di tutto questo parleremo in maniera molto tecnica e approfondita, anche alla luce di alcuni esempi. E lo faremo dopo aver dimostrato come questi particolari fattori stellari fossero ben presenti e attivi nei periodi in cui sono avvenute le più grandi svolte nella storia della spiritualità umana. Esamineremo in tal modo le stelle del Buddha e quelle di Pitagora, di Mosè e di Gesù, e molto altro…
E, soprattutto, insegneremo come usare certi particolari fattori stellari del tema natale individuale nei periodi in cui vengono particolarmente alla ribalta, al fine di individuare i momenti più propizi per la “scalata al Cielo” non soltanto dal punto di vista generale, ma anche per il nostro Microcosmo individuale. È infatti dai momenti in cui si verificano queste rare e preziose convergenze tra Macrocosmo e Microcosmo che scaturiscono questi momenti d’oro di cui dovremmo imparare ad approfittare.
È questa la vera astrologia segreta dei grandi iniziati dei tempi antichi, e lo dimostrano perfino alcune recenti ricerche relative alle famose grotte di Lascaux in Francia, in cui si trovano misteriosi graffiti realizzati circa 18.000 anni fa. Questa località si trova a 45° nord, cioè alla latitudine settentrionale esattamente mediana tra la minima (0°) e la massima (90°). Molte di queste grotte-santuari sono state realizzate a questa latitudine. Per esempio, una delle immagini che troviamo in queste grotte è quella di uno sciamano in via di trasformazione in uccello. È stato appurato che l’angolo tra la linea verticale rappresentata dalla bacchetta e questo tipo di terreno è di circa 45°, cioè proprio la latitudine della grotta di Lascaux. E quando questo uomo-uccello si alza in piedi, il bastoncino indica il polo nord. In base al simbolismo proprio di tutte queste popolazioni preistoriche l’uccello è un simbolo del polo, della stella polare e delle costellazioni circumpolari. L’etnoastronoma Chantal Jègues-Wolkiewiez ha evidenziato la corrispondenza di questa raffigurazione con alcuni punti astronomicamente rilevanti, espressa in azimut a 45° di latitudine: 1) Sorgere del Sole al solstizio estivo (56°) 2) tramonto solstiziale estivo (304°) 3) levata del Sole al solstizio invernale (124°) 4) tramonto del Sole al solstizio invernale (236°) 5) levata agli equinozi (90°) 6) tramonto agli equinozi (270°)[1].
In queste caverne gli antichi sciamani compivano i loro riti finalizzati a raggiungere uno stato di trance, ovvero l’uscita dal corpo che consentiva di ascendere al Cielo e di raggiungere l’estasi. Ma si riteneva che certe coordinate spazio-temporali fossero indispensabili per la riuscita dell’operazione. Per gli antichi, infatti, lo spazio e il tempo non erano “neutri” come per i moderni, ma ogni momento del tempo e ogni punto dello spazio aveva una sua “coloritura” che ne determinava la qualità, rendendo un certo punto dello spazio/tempo più o meno idoneo a certi scopi. Quindi anche il viaggio estatico dello sciamano doveva avvenire in certi momenti dell’anno e in certi luoghi. Era importante anche assumere posture specifiche che collegassero il corpo dello sciamano con l’asse del mondo.
L’asse del mondo ha ovviamente azimut 0 e nella grotta di Lascaux è rappresentato dal bastoncino con l’uccello al vertice. Ponendo in piedi l’uomo-uccello tramite una rotazione, l’inclinazione dell’asse del mondo si colloca a 45°. Possiamo quindi pensare a una postura sciamanica che ha un legame con uno specifico settore della volta celeste. All’epoca il Polo Nord si trovava nella costellazione del Cigno.
Esamineremo tutto questo sempre alla luce del ruolo particolare e decisivo che hanno in questo tipo di esperienza la Stella Polare e le stelle circumpolari. Infatti, come rivela lo stesso Renè Guènon, il vero Sole centrale dell’Universo occulto che sta dietro e sopra il Sole sensibile è la Stella Polare. Non a caso l’originario simbolismo della Tradizione primordiale era di tipo polare e assiale, e solo successivamente è avvenuto uno spostamento di questo simbolismo sul piano solare ed equatoriale.
Esiste dunque uno stretto rapporto fra la montagna e la caverna, in quanto sono entrambe simboli tradizionali dei centri spirituali.
È fuor di dubbio che tra tutti i simboli «assiali» o «polari», la Montagna cosmica ne è certamente uno dei principali, dal momento che c’è corrispondenza tra il Mêru e la Stella Polare (Dhruva) la quale è anche il «pilastro del sacrificio nel Cielo». Per questo la sua cima è considerata il «Luogo» o stazione iniziatica per eccellenza, vale a dire «... l’unico punto che rimane fisso e invariabile in tutte le rivoluzioni del mondo» (R. Guénon, “Un geroglifico del Polo” in Simboli della Scienza sacra, p. 105). In altre parole, la vetta della Montagna polare rappresenta il «Satya-Loka» o «luogo della Verità».
La Montagna congiunge il Cielo e la Terra, rappresentando con ciò un equivalente simbolico dell’«Uomo Universale» in quanto Re e Pontefice.
Dunque la cima della Montagna Sacra, o la cima della piramide, rappresenta il Polo Nord, che è il perno del Cielo, e la via per arrivarci è quella dei coluri. Questa posizione sembra dunque indicare la più alta potenza spirituale attiva nel mondo, cioè quello che tutte le tradizioni designano come «Polo».
Nel primo volume dell’opera sarà illustrato lo specifico valore astrologico della Stella Polare e delle circumpolari. Si spiegherà come usare i vari sistemi di coordinate astronomiche per far emergere questi significati, e si vedrà cosa sono e come si usano gli aspetti equatoriali, cioè quelli che si formano tra le stelle – o tra stelle e pianeti – in base all’ascensione retta. Essi hanno un grande valore sia nell’astrologia ascensionale, sia nella normale astrologia genetliaca e mondiale.
Faremo poi alcuni esempi relativi gli usi di tutte queste tecniche sia nel tema n natale individuale, sia nell’astrologia mondiale.
Il secondo volume è invece più specificatamente dedicato agli usi esoterici e iniziatici di queste tecniche, al fine di delineare anche nei suoi risvolti tecnico-astrologici la Via Stellare di ascensione allo Stato Supremo. Anche in questo caso faremo molti esempi concreti, relativi sia a reali esperienze di questa natura, sia al modo in cui alcuni di questi fattori astronomici erano pienamente attivati nei momenti in cui sono apparse le figure che hanno segnato le grandi svolte spirituali della storia umana. Si concluderà con l’interpretazione stellare del viaggio ultraterreno di Dante Alighieri e con la concezione molto simile che è alla base del messaggio scolpito nella pietra di Castel del Monte.
Ci sono molti indizi che fanno pensare che nella Commedia Dante abbia descritto in forma allegorica un “viaggio stellare” molto simile a quello che descriviamo in quest’opera. Non a caso Dante conclude ogni cantica con la parola “stelle”, e non a caso l’ultimo verso di ogni cantica è isolato, nel senso che non fa parte di una terzina come tutti gli altri.
Tutto questo deve avere un significato ben preciso perché un poeta medievale e sapienziale come Dante non faceva nulla a caso o per motivi semplicemente “poetici”.
Lo stesso Dante più volte fa riferimento al significato nascosto del suo viaggio:
«O voi ch’avete l’intelletti sani
Mirate la dottrina che s’asconde
Sotto il velame delli versi strani!»
(Inf. IX, 61-63)
A nostro giudizio è verosimile che Dante avesse avuto accesso a conoscenze iniziatiche relative ad alcune tecniche tradizionali di ascensione al Cielo tramite le stelle, e che proprio per questo ha inserito nel suo poema tali e tanti riferimenti alle stelle, chiudendo ogni cantica con un verso isolato terminante con la parola “stelle”.
Quanto a Castel del Monte, non a caso il monumento è stato fatto costruire da Federico II, un quasi coetaneo di Dante almeno dal punto di vista stellare, visto che durante la vita e l’opera di entrambi la Stella Polare si trovava sul coluro equinoziale…E infatti è proprio dalla Stella Polare che partiremo per arrivare a scoprire il messaggio segreto di entrambi.
INDICE
PARTE PRIMA
I SEGRETI DELLA STELLA POLARE E DELLE CIRCUMPOLARI……………………..……………………….…..pag.15
L’Età dell’Oro e la mitica civiltà iperborea
Lo swastika, l’Orsa e la Stella Polare
L’originario simbolismo polare e la sua trasposizione nel simbolismo solare
La Stella Polare
Simbolismo dei due emisferi
Critica dell’astrologia “naturalistica”
PARTE SECONDA
PRINCIPI DI ASTROLOGIA ASCENSIONALE………………..pag.31
L’Albero della Vita e l’Albero della Scienza del Bene e del Male
I Piccoli Misteri e i Grandi Misteri
L’importanza dei punti di intersezione tra i coluri e l’equatore celeste
La risalita della corrente
Il simbolo della Croce: la linea verticale e quella orizzontale
Trasposizioni astronomiche del simbolismo della Croce
La Via della Mano Sinistra e la Via della Mano Destra: corrispondenze astronomiche
Considerazioni finali sulle due Vie
PARTE TERZA
TECNICHE DI ASTROLOGIA ASCENSIONALE…………….pag.44
Le coordinate equatoriali
Gli aspetti equatoriali
Esempio di corrispondenza tra stelle o costellazioni per ascensione retta Le coordinate eclittiche
Le coordinate altazimutali
L’azimut reciproco
Stelle sul coluro equinoziale e solstiziale
Le otto fasi principali delle stelle in ascensione retta
Le corrispondenti otto fasi del ciclo diurno di ciascuna stella, e in particolar modo della Stella Polare
Aspetti equatoriali tra stelle
L’importanza fondamentale degli aspetti equatoriali formati dalle stelle che sono sui coluri
La differenza tra attivazioni equatoriali ed eclittiche
Avvertenza
La Stella Polare e la particolare importanza dei suoi aspetti equatoriali
Le stelle più potenti per tentare la “scalata al Cielo”
I Guardiani della Soglia
Altri principi dell’astrologia ascensionale
Riassumendo…
Vari principi di astrologia iniziatica e ascensionale
PARTE QUARTA
ALTRE FORME DI ATTIVAZIONE DELLE STELLE CIRCUMPOLARI…………………………………………..………pag.73
L’attivazione delle circumpolari tramite le fasi con il sole delle loro stelle sorelle
Esempio di indiretta attivazione di stelle circumpolari tramite la fase eliaca di una stella “inferiore”
I meridiani celesti più favorevoli alla risalita dell’Albero della Vita
Le stelle che diventano circumpolari o che cessano di esserlo
La costellazione generatrice e la stella madre nei loro rapporti con le sorelle circumpolari
Gli effetti “distruttivi” delle stelle circumpolari
PARTE QUINTA
APPLICAZIONI AI TEMI NATALI INDIVIDUALI E IN ASTROLOGIA MONDIALE………………………………………………………...pag.92
La Stella Madre e le stelle circumpolari: esempio di attivazione di questi livelli superiori in un tema natale illustre
Le attivazioni delle stelle circumpolari corrispondenti alla Stella Madre e alla Costellazione Generatrice
Aspetti equatoriali tra pianeti e stelle
Aspetti della Stella Polare
Il lancio della prima bomba atomica
La grande crisi finanziaria del 2008
Eclisse lunare agosto 2008 La Rivoluzione russa
Il perfezionamento degli aspetti equatoriali formati dalla Stella Polare
La Rivoluzione industriale del XIX secolo ed effetti degli altri perfezionamenti di aspetti di Polaris
Aspetti di Polaris nel 1938 (nazismo)
Il RUOLO DELLA STELLA POLARE E DELLE CIRCUMPOLARI IN UN EVENTO EPOCALE
Stelle sui coluri e loro attivazione
Stelle e pianeti a un’ora esatta di ascensione retta
Aspetti di Polaris
Le attivazioni delle stelle protagoniste ad opera delle fasi eliache
Le otto fasi delle stelle circumpolari al momento dell’evento
BIBLIOGRAFIA………………………….pag.123
ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE………………………………………………...……….PAG.125
VIDEOCORSO DI ASTROLOGIA STELLARE………………………………………………...…….PAG.129
[1] Ci rifacciamo a un interessante studio di Antonio Bonifacio che si è basato anche sui risultati delle ultime ricerche degli studiosi archeoastronomia. Il titolo è “Ritorno a Lascaux”. Abbiamo riportato solo le informazioni di maggior interesse ai fini del nostro studio. Ma, se volete approfondire, potete leggerlo per intero qui https://www.simmetria.org/sezione-articoli/articoli-alfabetico/46-mitologia-ed-etnologia/1170-ritorno-a-lascauxparte-seconda-di-a-bonifacio-
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