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Il seguente scritto è tratto dal mio libro "Manuale di Magia verde. L'uso di erbe e piante in magia".

 

 

L’uso delle erbe in un rituale

Le erbe possono essere usate nei riti in vari modi, e possono essere usate come utile complemento anche da coloro che non praticano specificatamente la Magia Verde. Già gli antichi teurghi, infatti, usavano erbe, pietre e altre cose governate dalla Divinità che intendevano invocare, al fine di attrarne con maggior forza l’influsso.

Molto antico è anche l’uso di aggiungere erbe agli amuleti e ai talismani. Basti pensare ai talismani delle Stelle Fisse, che dovevano essere creati in forma di anello al quale dovevano essere aggiunte anche le erbe governate dalla Stella in questione.

Per il praticante della Magia Verde l’amuleto può essere rappresentato anche dallo stesso sacchetto di erbe che vengono caricate e miscelate con un apposito rito. Ma forse ancor meglio è creare un talismano in metallo o in pietra da incidere con gli appositi simboli (e da consacrare, ovviamente)[1], al quale aggiungere le erbe più adatte.

Oppure si possono bruciare le erbe in una candela recitando un incantesimo, o magari creare un elixir, o caricare magicamente un seme da piantare…

Personalmente ritengo che sarebbe bene integrare queste pratiche con altri tipi di Magia, prima tra tutte quella astrologica, visto che il potere magico delle erbe prese in se stesse non è molto grande, e quindi dovrebbe essere potenziato non soltanto dagli opportuni incantesimi, ma anche dalla scelta del giusto momento astrologico, di cui parleremo meglio nel paragrafo sul timing.

Di solito chi pratica la magia verde colloca l’altare a Nord, data la sua corrispondenza con la Terra. Ma quando si lavora sugli aspetti oscuri dell’esistenza è possibile anche collocarlo ad Ovest: trattandosi della direzione in cui il Sole tramonta, è infatti particolarmente indicata per tutte quelle opere che si propongono di bandire o far diminuire qualcosa. 

Si inizia tracciando un cerchio magico che delimita lo spazio sacro in cui si opera, così da separarlo dallo spazio esterno (mondo fisico), e concentrare così le energie. Si invocano poi gli Elementi ai quattro punti cardinali, così che essi aiutino a tenere fermo il cerchio e conferiscano il loro potere all’operazione magica. Di solito la Terra è associata al Nord, l’Aria all’Est, il Fuoco al Sud, l’Acqua all’Ovest.

Per questo e per tutti gli altri riti vi rimando all’ultima parte di questo libro.

Il 3 è un numero sacro in molte tradizioni religiose, compresa quella celtica. Anche il 9 (tre volte tre) è un numero sacro, che è associato alla Dea e al fatto di vincolare l’energia verso una meta. Durante il rito questi numeri possono essere richiamati in vari modi, per esempio il cerchio può essere a) tracciato b) asperso con l’acqua, c) suffumigato con l’incenso, richiamando così il numero 3. In questo modo l’intero evento magico è posto sotto l’influenza del numero scelto. Allo stesso modo potremmo ripetere tre o nove volte la formula del nostro incantesimo.

 

Dopo aver creato il cerchio e fatto le invocazioni, la candela può essere unta con gli olii adatti e iscritta con gli opportuni sigilli. Mentre ungete e incidete la candela, mantenete il focus sull’effetto desiderato e visualizzatelo. Mettete una per volta le erbe scelte sulla candela accesa (sulla cera, accanto alla fiamma), pronunciando il nome dell’erba e il potere che volete trarre da essa. A tal fine potreste scrivere un canto rimato da pronunciare mentre viene aggiunta ciascuna erba, o semplicemente dire qualcosa come: “basilico per la ricchezza, menta per danaro e benedizione…”. Mentre aggiungete le erbe alla fiamma, dovete sentire le loro energie che si muovono e percepire la crescita del loro potere grazie all’aiuto delle vostre danze, canti e gesti; e quando sentite che l’energia è giunta al suo apice, rilasciatela dirigendola verso lo scopo.

Ricordate di usare una breve frase o parola-chiave da pronunciare nel momento culminante: essa dev’essere breve perché un’idea esposta in tutti i suoi particolari e troppo articolata logicamente nuocerebbe alla potenza dell’incantesimo. È importante che la prepariate da prima, così da poterla scagliare senza esitazioni al momento giusto. Al contrario, gli incantesimi scritti al fine di sollevare l’energia possono essere più lunghi ed articolati, in quanto essi devono durare abbastanza a lungo da commuovere l’animo portandolo ad una sorta di stato di “ebrezza”.

In ogni caso, una volta inviata l’energia, dovete visualizzare l’effetto desiderato come se fosse stato raggiunto. 

Se l’effetto desiderato non si manifesta subito, potete continuare ad inviare l’energia periodicamente, per esempio accendendo una candela usata nel rito per un’ora ogni giorno per 7 giorni. Di solito le candele dovrebbero essere lasciate bruciare fino alla fine; ma quando si prevede di ripetere l’incantesimo nei giorni seguenti, esse possono essere spente e poi riaccese.

 

[1] Su questi argomenti v. il mio libro “Magia Astrale e Talismani. Come creare immagini astrologiche dotate di potere magico”, 2013.

Brano tratto da "Manuale di Magia Verde. L'uso di erbe e piante in Magia". Il libro può essere acquistato QUI

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