Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica

IL VIAGGIO DELLE STELLE

TABELLE DELLE MINIME E MASSIME DECLINAZIONI DELLE STELLE NELL’ATTUALE CICLO DI PRECESSIONE

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INTRODUZIONE

 

 

Questo ebook ha lo scopo di fornire agli studiosi un elenco dell’ultima massima e minima declinazione raggiunta da ogni stella nel corso del suo ciclo precessionale.

Per le stelle ormai prossime a un nuovo massimo o minimo, è stato considerato quest’ultimo, essendo quello attualmente più efficace da un punto di vista astrologico. Tuttavia il lettore interessato alle applicazioni archeoastronomiche troverà indicate non soltanto le ultime, ma anche le penultime declinazioni estreme raggiunte da alcune stelle particolarmente importanti che sono giunte al loro ultimo minimo o massimo in anni relativamente recenti, e che quindi non possono essere usate per le verifiche relative ai monumenti delle più antiche civiltà. Si tratta di Sirio, delle stelle di Orione e di Vega.

 

Fin dalle mie prime pubblicazioni nel campo dell’Astrologia Stellare ho evidenziato un fattore del tutto ignorato dalla comune astrologia, e cioè la straordinaria importanza del ciclo precessionale delle stelle per gli eventi più importanti della storia umana, inclusa la cosiddetta storia “sacra”, la quale ha a che fare con la creazione di nuovi miti, culti e religioni[1]. Nel libro L’Antico Egitto, Gerusalemme e le stelle. Prove archeoastronomiche di una segreta astronomia sacra abbiamo visto che, seguendo la posizione delle stelle all’epoca della costruzione dei monumenti, nessun tempio o piramide risulterebbe allineato alle stelle di Orione, e tra le piramidi nessuna risulta orientata a Sirio. Com’è possibile che le stelle più importanti per la teologia egizia siano state del tutto ignorate negli orientamenti degli edifici sacri? Non era forse il faraone defunto assimilato ad Osiride?

Come vedremo, la situazione si ribalta se, invece di considerare la posizione delle stelle dell’epoca, si risale a quella in cui Orione e Sirio erano nelle fasi estreme del loro ciclo di precessione, cioè alla massima o minima declinazione. In base a queste posizioni, tutti i templi e le piramidi egizie puntano in qualche modo alle direzioni di levata e tramonto di queste stelle, o anche alla loro altezza di culminazione.

 

Ogni stella ha un ciclo di circa 26.000 anni il cui punto iniziale può essere fissato al momento del raggiungimento della sua minima declinazione. Nell’ambito del ciclo solare annuale, possiamo associare questa fase al Solstizio invernale.

A partire da quel momento, la stella ricomincia lentamente a salire in declinazione, fino a quando (circa 13.000 anni dopo) raggiungerà la sua massima declinazione. Anche questa è una fase molto importante, paragonabile a quella del Sole quando si trova al Solstizio estivo.

Le stelle che si trovano in questa fase del loro ciclo solitamente culminano alla mezzanotte del Solstizio. Per alcune di esse la culminazione a mezzanotte può avvenire alcuni giorni prima o dopo, in quanto sono stelle che non culminano esattamente con l’asse 0 Cancro-Capricorno.

Vi sono poi due fasi intermedie, assimilabili agli Equinozi, che corrispondono rispettivamente ai punti in cui le stelle si trovano a metà strada tra la minima e la massima declinazione, oppure tra la massima e la nuova minima che sarà raggiunta all’inizio del ciclo successivo. Le stelle che vi giungono si trovano sul coluro equinoziale e in quel periodo culminano alla mezzanotte degli Equinozi.

Come ho dimostrato nei miei libri sull’Astrologia Stellare, le stelle che raggiungono la loro minima o massima declinazione hanno realmente un potere particolare, anche sui comuni eventi terrestri, e questo potere si estende ben al di là di quel periodo, in quanto abbraccia tutto il ciclo precessionale della stella. In altre parole, esso si estende per 26.000 anni, cioè l’arco temporale che va dal raggiungimento della minima declinazione fino al momento in cui la stella raggiungerà un nuovo minimo. Allo stesso modo, la massima declinazione raggiunta dalla stella 13.000 anni dopo circa, resterà un punto particolarmente sensibile fino al raggiungimento di un nuovo massimo, sempre 26.000 anni dopo.

In effetti ciascuno di questi due momenti può essere visto come uno “starting point”, anche se il “primo tempo” di una stella può essere forse meglio fatto coincidere con il raggiungimento della minima declinazione, visto che a partire da quel momento la stella ricomincia la sua risalita nel cielo.

Questo significa che i punti dell’orizzonte in cui la stella sorge (e tramonta) quando raggiunge le due declinazioni estreme restano anch’esso efficaci per un periodo di 26.000 anni.

Cosa significa tutto questo? È molto semplice: la stella lascia la sua “impronta” su quella direzione dello spazio per questo lunghissimo periodo di tempo, con la conseguenza che essa risulterà potentemente influenzata dalla stella stessa.

Nel corso del suo ciclo la stella sorgerà e tramonterà via via in altri punti dell’orizzonte, ma essi conservano questa efficacia soltanto per il periodo in cui la stella vi si trova, quindi sono meno adatti per realizzare orientamenti di monumenti destinati a sfidare i millenni.

E, oltre ad avere una efficacia molto più limitata nel tempo, sono anche qualitativamente un po’ diversi dai punti di arresto. Non a caso, anche per il Sole, di solito gli allineamenti erano realizzati con il Sole ai Solstizi, cioè appunto alle sue declinazioni estreme in questi due giorni particolari dell’anno.

In altre parole, l’astro che si trova in queste fasi estreme, ha maggiori poteri iniziatici, poteri che possono favorire la nascita di nuovi culti, religioni o la creazione dei Misteri, e nel campo individuale possono grandemente favorire le esperienze di Illuminazione.

I popoli antichi, e in particolare gli Egizi, erano interessati prevalentemente al Sacro, all’aldilà, ai Misteri. Inoltre volevano costruire templi e piramidi che durassero per millenni. Sono entrambi validissimi motivi per scegliere come target privilegiato per gli orientamenti l’azimut di levata (o tramonto) delle stelle alla loro minima o massima declinazione. E questo non soltanto quando il fenomeno avveniva in quegli anni, ma anche quando era accaduto molti millenni prima, visto che l’influsso della stella era legato in modo quasi “permanente” a quelle direzioni.

Talora in uno stesso monumento, e relativamente a una stessa stella, può trovarsi traccia sia della posizione della stella alla sua minima o massima declinazione, sia di quella che vi era realmente al momento della costruzione.

Riconoscere questi fenomeni non era difficile, visto che si trattava delle stelle culminanti ai Solstizi. E per tener traccia di un orientamento, come abbiamo visto è sufficiente collocare sul terreno una fila di pietre o costruire altri semplici “segnaposti” che avrebbero segnalato anche alle generazioni successive quei punti. Del resto è noto che i templi venivano edificati su altri templi preesistenti, e non sappiamo esattamente fino a quando questa “catena” di templi (o magari altre più semplici costruzioni) si estendesse negli anni.

Potranno giovarsi di questo elenco delle declinazioni estreme delle stelle non soltanto gli studiosi di Archeoastronomia, ma anche di Astrologia e di Magia Astrologica: vista la reale efficacia di queste tecniche, la loro applicazione in questi ultimi campi può aprire nuove prospettive di ricerca e portare a risultati straordinari. Alcuni di essi sono già stati illustrati nel secondo volume de La Matrix Stellare. Altri saranno oggetto dei volumi successivi.

 

[1] Vedi per es. i miei libri Astronomia Sacra e Le previsioni mondiali con l’astrologia stellare, entrambi editi da Youcanprint.

 

IL LIBRO PUO' ESSERE ACQUISTATO QUI

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