Astrologia Previsionale - Astrologia oraria, elettiva, classica e Magia Astrologica

 

“PURO E DISPOSTO A SALIRE A LE STELLE”

 

Il segreto del viaggio iniziatico e stellare di Dante Alighieri

puroedisposto

Il Cielo ha voluto che quest’opera fosse concepita e scritta nel 2021, cioè nell’anno di Dante, in cui si celebra il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Dico questo perché lo scopo in origine non era quello di scrivere un libro sul ruolo delle stelle nella Divina Commedia. Ero intento a ricostruire la teoria e la tecnica dell’antica Via Stellare per la scalata al Cielo che doveva essere usata, in modi molto simili a quelli qui descritti, ai tempi della civiltà iperborea di cui ci parlano la Tradizione esoterica e lo stesso Renè Guènon, quando mi sono reso conto che essa doveva essere la Via segreta seguita (e allegorizzata) anche da Dante nel suo divino poema. Infatti, questo libro forma in realtà una triade con i due volumi dell’opera Astrologia Iniziatica, ed è stato composto mettendo insieme le parti di quei due libri che vertevano in modo più specifico su questo argomento.

Come vedremo, anche Federico II era a conoscenza di questa Via, i cui segreti dovevano essere trasmessi per via iniziatica, ma erano anche a disposizione di chiunque fosse capace e degno di arrivarci da solo.

La vera protagonista di questa astrologia primordiale che risale ai tempi della mitica civiltà iperborea è la Stella Polare.

«Il primo grado, assolutamente occulto (cioè non manifestato), non può essere còlto. Invece il mistero del punto supremo, benché sia profondamente nascosto, può essere còlto nel mistero del "palazzo interiore". Il mistero della corona suprema (Kether, la primadelle dieci Sephiroth ) corrisponde a quello dell'etere (Avir) puro e irraggiungibile. È la causa di tutte le cause e l'origine di tutte le origini. È in questo mistero, origine invisibile di tutte le cose, che nasce il "punto" nascosto da cui tutto deriva…” (R. Guènon, “Il Simbolismo della Croce”).

Tradizionalmente la corrispondenza astronomica di questo punto che rappresenta la prima manifestazione del punto nascosto da cui tutto deriva è sempre stata designata come Polo, e identificata con il Polo Nord. Non a caso è al Polo nord geografico che si trovava quella sorta di prima civiltà edenica degli Iperborei.

Ed è da questo che deriva la tradizionale importanza della Stella Polare come indicatrice del Polo Nord. Non a caso negli Oracoli caldaici si parla di due Soli. C’è dunque un Sole fonte della luce che non è il Sole (Helios), e del quale il Sole è figlio.

Plotino, di questo secondo sole, parla come di “quel Sole del regno divino” che “è l’intelletto …. E subito dopo c’è l’anima, che dipende da esso e dimora finchè l’intelletto dimora. Quest’anima, confinando con questo sole [quello visibile, ossia il sole materiale] delimita mediante sé stessa, e agisce come un interprete, collegando ciò che proviene da questo Sole con il Sole intelligibile e ciò che viene dal sole intelligibile con questo Sole”.

Il Sole di cui parla Plotino si trova nel sovrasensibile. Ma, come rivela l’origine polare della Tradizione Primordiale, e come la tradizione massonica conferma, dal punto vi vista astronomico la corrispondenza di questo Sole centrale nascosto dell’Universo è la Stella Polare.

E infatti Renè Guènon afferma a chiare lettere che la teoria polare è sempre stata uno dei più grandi segreti dei veri maestri massoni.

 

Riporto qui di seguito l’introduzione e l’indice del libro. QUI POTETE TROVARE LA PRESENTAZIONE E L’INDICE

 

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Qui trovate il video di presentazione

 

 

INTRODUZIONE

 

 

Qual è la reale natura del viaggio ultraterreno di Dante? Rispondere a questa domanda non era il mio scopo di partenza, quando ho iniziato le ricerche nel campo dell’astrologia ascensionale che ho esposto nei due volumi dell’opera Astrologia Iniziatica. Ma a un certo punto ho capito che quello che stavo studiando era proprio il percorso iniziatico seguito anche da Dante e descritto nella Divina Commedia.

Infatti, ci sono molti indizi che fanno pensare che si trattasse di un “viaggio stellare” molto simile a quello che descrivo nelle prime due parti di questo libro. E alcuni di questi indizi sono di natura molto “tecnica”, come vedremo esaminando le corrispondenze del viaggio di Dante sulla sfera celeste e le varie costellazioni e stelle di cui i suoi personaggi rappresentano altrettante allegorie.

 

Per comprendere tutto questo, dobbiamo partire (e lo faremo nella prima parte del libro) dall’originario simbolismo della Tradizione primordiale, che era di tipo polare e assiale. Solo successivamente è avvenuto uno spostamento di questo simbolismo sul piano solare ed equatoriale.

Centrale è dunque il ruolo non già del Sole, ma della Stella Polare, e anche delle stelle circumpolari. Infatti, come rivela lo stesso Renè Guènon, il vero Sole centrale dell’Universo occulto che sta dietro e sopra il Sole sensibile è la Stella Polare. È questo uno dei grandi segreti della Massoneria operativa.

È fuor di dubbio che tra tutti i simboli «assiali» o «polari», la Montagna cosmica è certamente uno dei principali, dal momento che c’è corrispondenza tra il Mêru e la Stella Polare (Dhruva) la quale è anche il «pilastro del sacrificio nel Cielo». Per questo la sua cima è considerata il «Luogo» o stazione iniziatica per eccellenza, vale a dire «... l’unico punto che rimane fisso e invariabile in tutte le rivoluzioni del mondo» (R. Guénon, “Un geroglifico del Polo” in Simboli della Scienza sacra, p. 105). In altre parole, la vetta della Montagna polare rappresenta il «Satya-Loka» o «luogo della Verità».

La Montagna congiunge il Cielo e la Terra, rappresentando con ciò un equivalente simbolico dell’«Uomo Universale» in quanto Re e Pontefice.

Dunque la cima della Montagna Sacra, o la cima della piramide, rappresenta il Polo Nord, che è il perno del Cielo, e la via per arrivarci è quella dei coluri. Questa posizione sembra dunque indicare la più alta potenza spirituale attiva nel mondo, cioè quello che tutte le tradizioni designano come «Polo».

 

Nella prima parte del libro sarà illustrato lo specifico valore astrologico della Stella Polare e delle circumpolari. Si spiegherà come usare i vari sistemi di coordinate astronomiche per far emergere questi significati, e si vedrà cosa sono e come si usano gli aspetti equatoriali, cioè quelli che si formano tra le stelle – o tra stelle e pianeti – in base all’ascensione retta. Essi hanno un grande valore sia nell’astrologia ascensionale, sia nella normale astrologia genetliaca e mondiale.

È questa la vera astrologia segreta dei grandi iniziati dei tempi antichi, e lo dimostrano perfino alcune recenti ricerche relative alle famose grotte di Lascaux in Francia, in cui si trovano misteriosi graffiti realizzati circa 18.000 anni fa. Questa località si trova a 45° nord, cioè alla latitudine settentrionale esattamente mediana tra la minima (0°) e la massima (90°). Molte di queste grotte-santuari sono state realizzate a questa latitudine. Per esempio, una delle immagini che troviamo in queste grotte è quella di uno sciamano in via di trasformazione in uccello. È stato appurato che l’angolo tra la linea verticale rappresentata dalla bacchetta e questo tipo di terreno è di circa 45°, cioè proprio la latitudine della grotta di Lascaux. E quando questo uomo-uccello si alza in piedi, il bastoncino indica il polo nord. In base al simbolismo proprio di tutte queste popolazioni preistoriche l’uccello è un simbolo del polo, della stella polare e delle costellazioni circumpolari.

In queste caverne gli antichi sciamani compivano i loro riti finalizzati a raggiungere uno stato di trance, ovvero l’uscita dal corpo che consentiva di ascendere al Cielo e di raggiungere l’estasi. Ma si riteneva che certe coordinate spazio-temporali fossero indispensabili per la riuscita dell’operazione. Per gli antichi, infatti, lo spazio e il tempo non erano “neutri” come per i moderni, ma ogni momento del tempo e ogni punto dello spazio aveva una sua “coloritura” che ne determinava la qualità, rendendo un certo punto dello spazio/tempo più o meno idoneo a certi scopi. Quindi anche il viaggio estatico dello sciamano doveva avvenire in certi momenti dell’anno e in certi luoghi. Era importante anche assumere posture specifiche che collegassero il corpo dello sciamano con l’asse del mondo.

 

Nel prosieguo del libro si spiega come avviene “l’ascensione alle stelle” dal punto di vista dell’astrologia iniziatica. L'ascensione agli stati dell'essere superiori - fino allo Stato Supremo - può avvenire solo lungo le linee dei coluri. Questo stato supremo è rappresentato dal punto di intersezione tra i due coluri, rappresentato dal Polo Nord.

Come vedremo nel corso del libro, affinché avvenga questa ascensione, è necessario che lungo i coluri vi siano stelle, le quali corrispondono a vari stati dell'essere che sono come altrettante stazioni che bisogna attraversare.  Al tempo stesso esse sono simili a veicoli che possono trasportarci sempre più in alto. Più elevata è la declinazione settentrionale delle stelle, più elevato è lo stato dell'essere che esse rappresentano, non già per la loro propria natura, ma per la parte di Cielo in cui si trovano.

Affinché però avvenga questa trasformazione dell'essere, è necessario che l'animo umano riesca a elevarsi a quelle altezze. Per poter arrivare alle stelle, dobbiamo essere in grado di compiere le trasformazioni che esse ci chiedono per poter salire a bordo del loro veicolo ed essere portati sempre più in alto.  Si tratta sostanzialmente di bruciare progressivamente l’io individuale, disidentificarsi dal corpo fisico e progressivamente trasferire la coscienza in un veicolo eterico, il cosiddetto Corpo di Luce. Questa operazione può essere compiuta a più livelli diversi, e infatti di solito non avviene tutta d'un colpo ma progressivamente, man mano che ci eleviamo alle stelle superiori, cioè a quelle con declinazioni più settentrionali che si trovano lungo i coluri. 

Più ci si eleva lungo il cielo settentrionale, più si entra in una dimensione sottile ed eterica, che proprio per questo può essere inaccessibile o traumatica per coloro che non sono pronti a disfarsi dell’io e del senso della corporeità. 

Ma ogni energia è duplice, quindi tutte le stelle settentrionali possono manifestarsi come mostruosi Guardiani della Soglia a chi non è degno di varcarla.

 

Il Cielo stesso è un essere vivente, e le sue varie parti hanno ciascuna una sua natura. E ciascuna stella può acquisire sfumature diverse sia secondo la parte di cielo in cui viene a trovarsi nelle varie epoche. Questo vale sia per la sua declinazione più o meno settentrionale, sia per la sua ascensione retta, e quindi il meridiano lungo cui viene via via a trovarsi.

L’influsso delle varie parti di Cielo che colorano in modo diverso le stelle secondo le varie fasi del loro ciclo precessionale è una delle cose di capitale importanza che è del tutto sconosciuta agli astrologi moderni, e probabilmente era nota solo agli iniziati della più remota antichità. La cosa conferma l’esistenza di un’astrologia iniziatica “segreta”, molto diversa e molto più utile e profonda di quella comunemente praticata.

La maggior parte delle stelle circumpolari hanno in tutto o in parte la natura di Marte e i loro effetti sul piano terrestre sono spesso distruttivi, o comunque potenzialmente pericolosi. Esse infatti partecipano in misura molto maggiore delle altre al Fuoco, cioè all’elemento divino per eccellenza. E il Fuoco nei confronti della vita materiale (cioè quella propria del nostro pianeta) ha effetti distruttivi. In Esodo 33:20, Dio dice: “Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere”.

Proprio per questo le stelle circumpolari possono manifestarsi sulla Terra solo tramite le stelle “inferiori” che corrispondono ad esse per ascensione retta (o anche per congiunzione, opposizione e altri aspetti eclittici, ma a un livello diverso e meno elevato).

Vi è poi un ulteriore livello di abbassamento, rappresentato dai pianeti, i quali fungono da attivatori delle une e delle altre.

Tuttavia gli spiriti più elevati possono vivere in tutto o in parte quel Fuoco: sono i grandi profeti, gli Avatara Logos, e tutti coloro che riescono a portarsi avanti con la Grande Opera o a compierla, identificandosi con il livello divino. Per costoro le stelle più elevate non sono Fuoco distruttore, ma Fuoco proiettivo e Divino, fonte di ispirazione e beatitudine. Essi, infatti, sono pronti a disidentificarsi dal corpo fisico e dall’anima sensitiva.

Quindi le stesse stelle che hanno portato e portano le più grandi illuminazioni e rivelazioni spirituali possono essere le più grandi distruttrici delle cose materiali. Il loro Fuoco diventa Luce solo per coloro che riescono ad elevarsi ai livelli superiori. Anche Dio si è manifestato a Mosè nelle forme di un roveto ardente…

Per costoro il Carro infuocato (di cui il Grande e Piccolo Carro sono i simboli circumpolari) che distrugge l’aspetto fisico delle cose non prende le forme degli aeroplani che si abbattano sulle Torri Gemelle o che sganciano le bombe atomiche su Hiroshima, ma il Corpo di Luce che consente la percezione nel mondo divino…ma affinché ciò accada, è appunto necessario che muoia l’io inferiore, al quale inevitabilmente corrisponde il mondo materiale come oggetto della percezione.

 

Si vedrà come, studiando le linee di ascensione retta delle circumpolari e le altre stelle e costellazioni che vi si trovano, possiamo verificare quali immagini stellate corrispondono a esse ai livelli inferiori, cioè nel cielo più a sud, e che quindi sono in un certo senso più accessibili, o almeno meno remote dal livello umano. Gli uomini di solito riescono a percepire solo la dimensione materiale degli archetipi, i quali hanno tutti un’unica origine, identificabile astronomicamente con il Polo Nord celeste, e quindi hanno i loro livelli di significato più elevati nelle stelle che, trovandosi vicine a questo punto, hanno paralleli di declinazione più stretti, cioè appunto le circumpolari che ruotano intorno al Polo senza sorgere né tramontare mai. 

Rileggere il mito della caverna di Platone aiuterà a comprendere meglio il modo in cui il Mondo Divino si traduce in immagini sbiadite, man mano che si scende di livello fino al piano materiale.

Le stelle corrispondono a vari stati dell'essere che sono come altrettante stazioni che bisogna attraversare.  Al tempo stesso esse sono simili a veicoli che possono trasportarci sempre più in alto. Più elevata è la declinazione settentrionale delle stelle, più elevato è lo stato dell'essere che esse rappresentano, non già per la loro propria natura, ma per la parte di Cielo in cui si trovano.

Infatti, è possibile trasporre sulla Sfera Celeste gli insegnamenti tradizionali in merito agli stati superiori dell’essere.

 

Una volta esposti questi principi, passeremo all’interpretazione stellare del viaggio ultraterreno di Dante Alighieri, e così potremo anche svelare il segreto stellare è alla base del messaggio scolpito nella pietra di Castel del Monte.

Nella Commedia Dante ha raccontato in forma allegorica un “viaggio stellare” molto simile a quello che descriviamo in quest’opera. Non a caso Dante conclude ogni cantica con la parola “stelle”, e non a caso l’ultimo verso di ogni cantica è isolato, nel senso che non fa parte di una terzina come tutti gli altri.

Questo e tanti altri indizi disseminati in varie parti dell’opera devono avere un significato ben preciso perché un poeta medievale e sapienziale come Dante non faceva nulla a caso o per motivi semplicemente “poetici”.

Lo stesso Dante più volte fa riferimento al significato nascosto del suo viaggio:

 

«O voi ch’avete l’intelletti sani

Mirate la dottrina che s’asconde

Sotto il velame delli versi strani!»

(Inf. IX, 61-63)

 

È verosimile che Dante (che apparteneva all’ordine iniziatico dei Fedeli D’Amore) avesse avuto accesso a conoscenze iniziatiche relative ad alcune tecniche tradizionali di ascensione al Cielo tramite le stelle, e che proprio per questo ha inserito nel suo poema tali e tanti riferimenti alle stelle, chiudendo ogni cantica con un verso isolato terminante con la parola “stelle”.

Quanto a Castel del Monte, non a caso il monumento è stato fatto costruire da Federico II, un quasi coetaneo di Dante, almeno dal punto di vista stellare, visto che durante la vita e l’opera di entrambi la Stella Polare si trovava sul coluro equinoziale…E infatti è proprio dalla Stella Polare che bisogna partire per arrivare a scoprire il messaggio segreto di entrambi.

Procederemo a verificare le corrispondenze di questo viaggio stellare di Dante

sulla Sfera Celeste. Questa ascesa, essendo diretta verso il Polo Nord celeste, non può che avvenire lungo i coluri, cioè i meridiani fondamentali che passano rispettivamente per i punti equinoziali (coluro equinoziale) e solstiziali (coluro solstiziale).

Nonostante la sua parte “esoterica”, Dante era realmente cristiano e cattolico, quindi ha seguito la Via della Mano Destra, ed è lungo il coluro equinoziale che è asceso al cielo. Infatti, come vedremo, il coluro equinoziale è legato in modo specifico alla cosiddetta Via della Mano Destra.

Certo è che, guarda caso, il viaggio di Dante si è svolto quando la Stella Polare era sul coluro equinoziale. Si tratta della condizione probabilmente più potente in assoluto per questo tipo di esperienze, quindi è già di per sé significativo che un’opera di questo tipo sia stata scritta in concomitanza di questo rarissimo fenomeno astronomico, che peraltro è coinciso anche con l’epoca del grande misticismo medievale.

Le stelle protagoniste ai tempi di Dante Alighieri sono più o meno le stesse che hanno segnato la vita e la personalità di altre figure eccezionali come San Francesco e Federico II, data la vicinanza cronologica tra i tre personaggi.

In particolare, la Croce del Sud ha lasciato una forte impronta nella vita del santo, la Polare in quella dell’imperatore definito stupor mundi, ed entrambe hanno segnato la personalità e l’opera di Dante, come stiamo vedendo in queste pagine.

 

Il punto fondamentale è che Dante ha occultamente recuperato l’antico simbolismo assiale e polare. Non a caso ha compiuto il suo viaggio proprio quando la Stella Polare aveva un’ascensione retta = 0, e quindi si trovava sul coluro equinoziale. E sicuramente l’aver agito in simpatia e conformità con il Cielo (come si fa nella buona astrologia elettiva) ha contribuito a rendere il suo poema un’opera “immortale”.

Non vi è alcun dubbio sul fatto che a quei tempi il coluro equinoziale fosse la Via Maestra per tentare la scalata al Cielo. Non soltanto vi si trovava la Stella Polare, ma anche le molte altre stelle importanti che abbiamo menzionato.

Infatti, come vedremo, il coluro lungo il quale si trovano più stelle in una certa epoca è anche quello lungo il quale è più facile la risalita, in quanto le stelle rappresentano stati di coscienza che a loro volta sono altrettante simboliche “stazioni” del nostro viaggio. Non è forse vero che qualsiasi scalatore preferisce intraprendere la via che fornisce maggiori punti di appiglio?

Dante era un iniziato, e con la sua opera ha segretamente recuperato l’antico simbolismo polare di cui parla Renè Guènon, e che è un importante segreto della tradizione esoterica e massonica.

La Stella Polare come vero Sole occulto del cosmo offriva agli iniziati una grande occasione di ascesa al Cielo in quegli anni in cui si trovava sul coluro equinoziale. E Dante ha allegorizzato tutto questo nel suo capolavoro, così che il messaggio potesse essere inteso soltanto da coloro che avevano orecchi per intendere.

I posteri non dimentichino che nel 2101 la Stella Polare giungerà sul coluro solstiziale, e che quindi all’epoca sarà quest’ultima la Via migliore da percorrere per chi vuol tentare la scalata al Cielo.

Federico II era un altro iniziato dell’epoca e aveva conoscenze “segrete” molto simili a quelle di Dante. E infatti pochi anni prima aveva scolpito nella pietra di Castel del Monte concetti esoterici molto simili a quelli danteschi. Ne parleremo nell’ultima parte del libro…

Buona lettura!

 

 

INDICE

PARTE PRIMA

 

L’ASSE DEL MONDO E IL SEGRETO DELLA STELLA POLARE

 

L’Età dell’Oro e la mitica civiltà iperborea

Lo swastika, l’Orsa e la Stella Polare

L’originario simbolismo polare e la sua trasposizione nel simbolismo solare

La Stella Polare

 

 

PARTE SECONDA

 

LE STELLE E LE TECNICHE ASCENSIONALI PER IL RITORNO ALL’UNO

 

Le coordinate equatoriali

L’estensione del Punto originario nello spazio/tempo e i paralleli di declinazione

Stelle sul coluro equinoziale e solstiziale

I meridiani come vie di risalita della Montagna Sacra L’Albero della Vita e l’Albero della Scienza del Bene e del Male

I Piccoli Misteri e i Grandi Misteri

L’importanza dei punti di intersezione tra i coluri e l’equatore celeste

La risalita della corrente

Il simbolo della Croce: la linea verticale e quella orizzontale

Trasposizioni astronomiche del simbolismo della Croce

La Via della Mano Sinistra e la Via della Mano Destra: corrispondenze astronomiche

Considerazioni finali sulle due Vie

I Guardiani della Soglia

L’importanza delle stelle sui coluri Le otto fasi principali delle stelle in ascensione retta

Le corrispondenti otto fasi del ciclo diurno di ciascuna stella, e in particolar modo della Stella Polare

 

 

PARTE TERZA

 

Il SEGRETO DEL VIAGGIO STELLARE DI DANTE ALIGHIERI

 

La vera natura del viaggio ultraterreno di Dante

Il viaggio di Dante sulla Sfera Celeste

La Via ascensionale seguita da Dante: il coluro equinoziale

La selva oscura

Dante cambia strada: dal coluro solstiziale al coluro equinoziale

Le altre stelle protagoniste ai tempi di Dante e i loro “travestimenti” nella Commedia

La suddivisione per nove e i paralleli di declinazione

L’Empireo e la Candida Rosa

I rapporti tra le stelle per ascensione retta

Primo esempio: la sesta sezione di ciascuno dei tre regni

Secondo esempio: la nona sezione di ciascuno dei tre regni

Dante e Federico II recuperano l’antico simbolismo polare…

 

FEDERICO SECONDO, CASTEL DEL MONTE E LA STELLA POLARE

 

 

BIBLIOGRAFIA

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE

VIDEOCORSO DI ASTROLOGIA STELLARE

 

 

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