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LA LUCE DI BETELGEUSE E IL CORONAVIRUS

Da sempre i popoli antichi hanno prestato grande attenzione alle variazioni di luminosità degli astri, in particolar modo se esse assumevano il carattere di vere e proprie “anomalie”.

Tutti sappiamo che Betelgeuse (alpha Orionis) ha iniziato a perdere luminosità tra ottobre e novembre 2019, cioè proprio nel periodo in cui secondo gli ultimi studi si iniziava a diffondere sotterraneamente il coronavirus. Ma, così come il virus era ancora sconosciuto e non evidente, allo stesso modo anche l’indebolimento della luce di Betelgeuse non aveva ancora nulla di anomalo e non era ancora tale da essere percepibile a occhio nudo. Il 19 dicembre la magnitudine visuale arrivò a +1,29. Essendo Betelgeuse una variabile pulsante, questa perdita di luminosità non era cosa del tutto anomala e nel passato, sia pure molto raramente, si erano già osservati fenomeni simili. Ma la cosa non si fermò qui, perché questa volta la perdita di luminosità registrò un nuovo minimo tra il 17 e il 18 gennaio 2020 (magnitudine +1,50) diventando percepibile anche a occhio nudo…e tutto questo proprio mentre il coronavirus usciva allo scoperto iniziando a dilagare in Cina e allarmando il mondo intero.  Vale, come sempre, il principio secondo cui quanto più un fenomeno astronomico è raro, tanto più importanti possono essere gli eventi da esso annunciato. 

La luce di Betelgeuse ha raggiunto un minimo tra il 7 e il 13 febbraio, con una magnitudine attorno a +1,6. Poi, a partire dai giorni intorno al 20 febbraio, la stella ha gradualmente iniziato a riprendere luminosità. E anche in questo caso la coincidenza temporale con gli eventi terrestri è notevole, visto che proprio in quel periodo in Cina si toccava il picco dei contagi e iniziava la fase di discesa, mentre però il virus iniziava ad attaccare il resto del mondo, partendo dall’ Italia. Ma ormai Betelgeuse aveva dato al mondo intero il suo annuncio, e quindi poteva tornare alla “normalità”.

Molti avevano pensato alla sua imminente esplosione in una supernova, ma in realtà il calo di luminosità era dovuto al semplice sovrapporsi dei rispettivi minimi dei due periodi di pulsazione della stella. Betelgeuse, infatti, è una variabile pulsante, quindi la sua variabilità deriva da successive espansioni e contrazioni degli strati superficiali della stella stessa. Ma quando questa variabilità assume un carattere eccezionale, diventa più che legittima un’interpretazione di tipo astrologico.

Un’altra conferma ci viene dal fatto che Saturno transitava in congiunzione con Betelgeuse tra ottobre e novembre 2002, cioè proprio nel periodo in cui si verificarono in Cina i primi casi dell’epidemia di SARS (inizialmente tenuti nascosti dal governo cinese).

A questo riguardo è interessante notare che Betelgeuse rappresenta la spalla destra del gigante Orione, quindi quella parte dell’immagine stellata più vicina alla sede dei polmoni. E poiché nei casi più gravi il coronavirus scatena una polmonite virale che può portare alla morte per soffocamento, l’eccezionale perdita di luminosità della stella collocata in questo punto ben si presta a una evidente interpretazione analogica, e ancor più se teniamo presente l’ulteriore possibile analogia tra le sue pulsazioni e il respiro umano. Inoltre Betelgeuse ha un colore tra l’arancione e il rosso e natura Marte-Mercurio, quindi già di per sé si presta bene a indicare un evento di questo tipo.

Interpretazioni di questo tipo non devono meravigliare. Da anni sono impegnato in approfonditi studi relativi alle stelle fisse e alle costellazioni e ho imparato che il loro linguaggio simbolico è molto più arcaico (quasi “infantile”, oserei dire) di quello proprio dell’uomo moderno, il quale si trova invece più a suo agio con la psicologia e i ragionamenti astratti. In un certo senso, per intendere meglio il linguaggio delle stelle fisse e delle costellazioni, dovremmo tornare al modo di pensare degli uomini primitivi.

Se queste particolari variazioni di luminosità della stella annunciano eventi di tale portata, possiamo facilmente immaginare i grandi sconvolgimenti che interesseranno il nostro pianeta e i suoi abitanti se e quando Betelgeuse esploderà in una supernova e Orione perderà così la sua spalla destra...

 

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